Negli Usa l’emergenza coronavirus sta costringendo le autorità a prendere decisioni importanti per l’utilizzo degli apparecchi respiratori, e si parla già di un’esclusione dalle terapie intensive dei disabili.
Negli Usa ogni ora che passa il numero dei contagi da coronavirus aumenta vertiginosamente, e gli ospedali hanno già dichiarato il collasso. Nelle strutture adibite alla cura dei pazienti, le sale di terapia intensiva presto saranno esaurite, ma nelle ultime ore le autorità starebbero pensando a decisioni drastiche.
Secondo quanto riporta l’Avvenire, in ben 36 stati si sarebbero già valutati dei criteri per cercare di offrire le apparecchiature respiratorie solo a chi davvero bisognoso, escludendo però così molte categorie di infermi, come i disabili che quindi non potrebbero accedere alla terapia intensiva in caso di contagio.
Discriminazione
Questa discriminazione ha subito fatto insorgere tutte le associazioni che si occupano dei diritti dei disabili; alcuni hanno fatto causa allo Stato di Washington affinché non entrasse in vigore il decreto, altre organizzazioni si sono appellate al governo federale per convincere le amministrazioni locali e gli ospedali che i disabili hanno gli stessi diritti degli altri malati.
“Le persone affette da disabilità sono terrorizzate che se le risorse si fanno scarse, verranno inviati in fondo alla fila – afferma Ari Ne’eman, docente al Lurie Institute for Disability Policy dell’Università Brandeis –. E hanno ragione, perché molti Stati lo affermano in modo abbastanza esplicito nei loro criteri”.
I criteri di valutazione
Per esempio, in Tenneesee saranno escluse dalla terapia intensiva gli affetti da atrofia muscolare spinale. In Minnesota i pazienti colpiti da scompensi cardiaci e cirrosi epatica non potranno accedere ai respiratori, nel caso venissero contagiati dal covid-19.
Nello Stato di Washington, di New York, Alabama, Tennessee, Utah, Minnesota, Colorado e Oregon, i medici dovranno valutare il livello di “abilità fisica e intellettiva generale” prima di intervenire per provare a salvare una vita. Il Michigan darà la precedenza ai lavoratori dei servizi essenziali.