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Coronavirus, muore un infermiere di 23 anni: non aveva protezioni adeguate

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Nel Regno Unito è morto un infermiere di 23 anni: dopo un turno di molte ore senza protezioni adeguate ha accusato i sintomi del coronavirus.

John Alagos era un giovane infermiere del Regno Unito che lavorava presso il Watford General Hospital: è morto a causa del coronavirus. Dopo aver staccato da un turno di lavoro di 12 ore, infatti, sarebbe rientrato a casa accusando i primi sintomi: tosse e febbre. La madre, poco tempo dopo, lo avrebbe ritrovato nella sua stanza privo di sensi. Purtroppo, la causa più probabile del decesso è relativa alla mancanza di mascherine e dispositivi di protezione.

Coronavirus, muore infermiere di 23 anni

Gina Gustilo, la mamma di John ha lanciato l’allarme: suo figlio, un infermiere di 23 anni, ha perso la vita a causa del coronavirus. Nonostante non sia ancora arrivata la conferma sulle cause del decesso, la madre ne è certa. Il ragazzo, infatti, era rientrato da un turno di 12 ore in ospedale, durante il quale sarebbe stato a contatto con pazienti Covid senza protezioni adeguate. “Indossano dispositivi di protezione, ma non sono totalmente protettivi, si tratta di mascherine normali”, ha detto la donna. All’arrivo a casa, inoltre, l’infermiere avrebbe accusato un forte mal di testa, la tosse e alcune linee di febbre. Infine, avrebbe improvvisamente perso i sensi. La madre gli aveva consigliato di assumere del paracetamolo.

Alagos è il terzo infermiere e il più giovane britannico che si sospetta possa essere rimasto vittima del coronavirus. Sono molti anche i medici morti in Italia: la loro lotta in prima linea li ha esposti al rischio di contrarre l’infezione.

La nota dell’ospedale

Dall’ospedale dove lavorava l’infermiere di origini filippine hanno fatto sapere che non avrebbero permesso che un operatore malato proseguisse il turno. “Abbiamo sempre aggiornato il personale sulle ultime linee guida sui dispositivi di protezione per assicuraci che tutti abbiamo il giusto livello di protezione”, si legge in una nota. Un portavoce dell’ospedale, inoltre, ha descritto il giovane infermiere come una persona molto popolare “che ci mancherà molto”.