> > Coronavirus, l'italiana rimasta a Wuhan: "Ora siamo liberi"

Coronavirus, l'italiana rimasta a Wuhan: "Ora siamo liberi"

coronavirus wuhan italiana

Sara è un'italiana che ha affrontato la quarantena a Wuhan, dove lavora. Ai connazionali raccomanda: "Abbiate pazienza".

L’italiana rimasta a Wuhan quando è scoppiata l’emergenza coronavirus solo adesso sembra tirare un respiro di sollievo. Sara Platto è una delle poche che ha scelto di rimanere ed affrontare 80 giorni di isolamento fino alla fine del lockdown.

Coronavirus, italiana a Wuhan: “Ora liberi”

È originaria di Brescia Sara Platto ed è una delle poche italiane che ha deciso di rimanere a Wuhan quando è scoppiata la pandemia. Momenti di angoscia, incubo ma anche di commozione soprattutto quando la Torre dell’Orologio ha battuto la mezzanotte e lei ha pianto perché era finita la quarantena.

Dopo la fine della vera e propria segregazione in casa durata quasi tre mesi, Sara racconta i primi momenti di libertà. Una gioia semplice, fatta di una colazione al bar e una spesa. “Stamattina, mio figlio di 12 anni e io, siamo andati a prenderci un frappuccino ed un cappuccino e poi siamo andati dal fruttivendolo – spiega Sara-. Ma ancora c’era poca gente in giro, abbiamo visto qualche bambino in bicicletta e poche auto, anche perché non tutti ancora possono uscire – dice Sara – Lui e io abbiamo ricevuto il certificato di buona salute dal management del compound di edifici nel quale viviamo, gli abitanti di Wuhan devono ottenere il bollino verde dopo essersi registrati su un’apposita app nella quale devono fornire tutte le informazioni relative al loro stato di salute“.

Continua, quindi, la massima allerta anche tra i cittadini ed il governo non abbassa la guardia. Tutti sono tracciati, infatto “ci sono scan code e apparecchi per misurare la febbre“- spiega –“da quando le autorità cinesi il 23 gennaio scorso hanno imposto la quarantena, sono uscita solo due volte, perché le prime due/tre settimane ancora si poteva andare a fare la spesa. La spesa, come già prima della quarantena, la facevo attraverso le app” .

Sara è una professoressa associata di Comportamento e benessere animale alla Facoltà di Scienze Biologiche della Jianghan University di Wuhan che si ritiene molto fortunata, anche perché la sua università le ha dato una mano fornendole l’attrezzatura necessaria, compresa anche della farina che ha diviso con i suoi vicini. “Sono stata molto fortunata anche perché la mia università ogni due settimane mi mandava scatoloni pieni di generi di prima necessità, oltre a mascherine e a occhialoni protettivi. La prima volta addirittura 50 chili di farina, hanno voluto sapere quanta gente vivesse in casa e poi hanno moltiplicato tutto per due. Tante cose le ho regalate ai miei vicini”.

Il messaggio per gli italiani

Per quanto riguarda la situazione in Italia, Sara spiega che l’unica soluzione possibile è quella di restare a casa e di avere pazienza. Tutto andrà bene. Secondo le sue previsioni l’Italia uscirà dal lockdown a fine maggio. “Restate a casa e abbiate pazienza. Il governo non vi sta privando della vostra libertà, lo fa per la vostra sicurezza. Ci si può organizzare, io ho fatto un corso online che rimandavo da tempo, un corso sul trasferimento delle malattie dagli animali agli uomini, mentre mio figlio, al quale ho spiegato tutto dall’inizio, si è organizzato con gli amici e i compagni di scuola, con cui ha fatto grandi partite a Dungeons & Dragons, un gioco di ruolo fantasy, oltre a seguire le lezioni online. Le previsioni non sono buone. Se tutto va bene alla fine di maggio l’Italia potrà uscire dal lockdwon come noi oggi a Wuhan. Bisogna avere pazienza, essere cauti, è anche una questione di senso civico, è per la sicurezza nostra e di chi ci sta vicino”.