È morta, a soli 13 anni Charlotte, la bambina americana che aveva rivoluzionato l’uso della cannabis medica per la cura di epilessia farmaco-resistente. La mamma della piccola, affetta da sindrome di Dravet aveva fondato un movimento globale per regolarizzare l’uso della cannabis a scopo medico. Charlotte è morta in seguito alla trasmissione da Covid-19, anche se molto rara nei bambini.
Chi era Charlotte
Charlotte aveva 13 anni ed era affetta dalla sindrome di Dravet, che le causava fino a 100 attacchi epilettici alla settimana. Queste convulsioni erano farmaco-resistenti, per cui non c’era nessuna cura che potesse alleviare il dolore della piccola. Per questo i genitori decidono, nel 2009, di tentare una cura a base di cannabis. Tutti i precedenti trattamenti, infatti, erano falliti, mentre in Colorado le cure a base di cannabis avevano dati buoni risultati nella cura di spasmi, convulsioni e crisi epilettiche.
I risultati furono immediati: utilizzando un olio di cannabis ad alto contenuto di CBD e basso di THC, le oltre 100 crisi epilettiche che la colpivano ogni settimana erano praticamente sparite. La storia della famiglia di Charlotte diventa famosa nel 2013, grazie a un documentario trasmesso sulla CNN. Da quel momento molte famiglie iniziano a cercare soluzioni simili e la mamma di Charlotte, Paige Figi, fonda un movimento globale per sensibilizzare all’uso della cannabis a scopo terapeutico.
A dare l’annuncio della scomparsa della piccola a causa del coronavirus, è un amico di famiglia sulla pagina Facebook della madre: “Charlotte non soffre più. Non avrà mai più crisi epilettiche. Grazie mille per tutto il vostro amore”.