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Coronavirus, Germania in riapertura da fine aprile

Coronavirus, Germania in riapertura da fine aprile

In Germania si studia la riapertura a scaglioni, nella speranza di scongiurare la crisi economica dovuta al Coronavirus.

La Germania studia una formula per la riapertura a prova di Coronavirus, già dal 20 aprile 2020. Un accordo tra Stato e Regioni prevede, come per l’Italia, la proroga del distanziamento sociale fino al 3 maggio ma ci sono stati degli allentamenti. La parola finale toccherà alle autorità dei 16 Land tedeschi.

Germania in riapertura

Da lunedì 20 aprile 2020 gli esercizi commerciali con superficie fino a 800 metri quadrati potranno riaprire i battenti. Fra questi i rivenditori di automobili e biciclette, librerie e biblioteche, archivi, zoo e giardini botanici. I negozi di parrucchieri ed estetica avranno il via libera invece dal 4 maggio, con obbligo di indossare protezioni.

La vera notizia bomba però riguarda le scuole in Germania: dal 4 maggio è previsto il ritorno sui banchi a partire dalle superiori, che devono svolgere gli esami di fine anno, e dalle quinte elementari. Entro il 29 aprile, la Conferenza dei Ministri dell’Istruzione dovrà però prevedere un piano a prova d’igiene e misure protettive speciali. Gli asili nido, invece, verranno aperti solo per i figli dei lavoratori impiegati nei servizi essenziali.

Nessun obbligo di mascherina per uscire, come invece avviene in diverse Regioni italiane, ma solo su mezzi pubblici e dentro ai negozi.

Cosa resta vietato per il Coronavirus

No secco invece per gli eventi, che rimarranno bloccati fino al 31 agosto 2020. Stesso destino per i raduni religiosi e luoghi di culto, ristoranti, bar e pub. Per quanto riguarda gli alberghi, ne verranno aperti solo alcuni e a fini di necessità: niente turisti né viaggi privati all’interno della Germania o visite ai parenti.

Vietato quindi uscire dai confini, che rimarranno bloccati ancora a lungo. Da metà marzo però c’è stato un leggero allentamento che consente ai non tedeschi o non residenti di entrare, ma solo se cittadini Ue con obbligo di passaggio sul territorio per raggiungere i Paesi d’origine, o se autisti di trasporti essenziali.