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Sepúlveda morto per coronavirus, il ricordo della moglie poetessa

Addio Sepulveda: il ricordo nelle parole della moglie

Il ricordo di Luis Sepúlveda, morto per coronavirus, nelle parole della moglie e poetessa Carmen Yáñez.

Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda è morto per coronavirus, dopo una lunga battaglia: il ricordo della moglie e poetessa Carmen Yáñez. Dopo la cremazione verrà portato in Patagonia, nella sua terra natale e sfondo di molti dei suoi racconti. “Buonanotte amore mio” le ultime parole dello scrittore alla moglie.

Sepúlveda nel ricordo della moglie

Lo scrittore cileno, autore di favole e voce degli oppressi, si è spento a 70 anni per coronavirus. Aveva contratto il virus a fine febbraio, forse a un festival di letteratura in Portogallo a cui ha partecipato. Viene quindi trasferito all’ospedale di Oviedo. Le sue condizioni si sono subito aggravate, ma dopo il primi miglioramenti la situazione sembrava essere sotto controllo, soprattutto dopo la negatività del tampone.

Durante la sua permanenza in ospedale, però, Sepúlveda aveva contratto altri virus e, con la salute ormai compromessa da Covid-19 e la febbre alta, non ce l’ha fatta. “Il sangue Mapuche è forte e in me scorre quel sangue”: così diceva Sepúlveda per spiegare la sua resistenza al carcere, alle torture, all’esilio, alle molte prove che la vita gli aveva posto.

La moglie e poetessa Carmen Yáñez gli è stata vicino fino all’ultimo giorno e adesso sta pensando a cosa fare. Dopo la cremazione vuole portare le ceneri del marito in Patagonia, nella sua terra natale. Anche se Sepúlveda aveva un’altra nazionalità, il suo cuore appartiene alla sua terra madre, il Cile. Le ceneri verranno conservate nella loro casa-studio di Gijón, vicino alla sua scrivania, il luogo dove trascorreva le sue giornate prima del ricovero. “Quando sarà possibile organizzeremo una piccola cerimonia di addio perché tutti i suoi figli e i suoi nipoti e i suoi amici possano salutarlo. E poi lo porteremo in Patagonia”, racconta la Yáñez.