> > Coronavirus, l'Australia chiede un'inchiesta internazionale sulla Cina

Coronavirus, l'Australia chiede un'inchiesta internazionale sulla Cina

coronavirus australia marise payne

Il Ministro degli Esteri dell'Australia ha puntato il dito contro la gestione in Cina dell’emergenza coronavirus e la trasparenza

L’Australia ha chiesto un’indagine internazionale sull’origine del coronavirus in Cina. A confermarlo il Ministro degli Esteri Marise Payne che ha parlato in particolare della gestione dell’emergenza e della trasparenza su quanto accaduto. L’Australia converge in questo modo sulla posizione degli Usa in merito alla pandemia di coronavirus (Covid-19). Donald Trump a più riprese ha attaccato Pechino sul reale numero di contagi e decessi in Cina, ma non solo. “Se è stato un errore, allora un errore è un errore. – ha detto Trump – Ma se i cinesi fossero consapevolmente responsabili, sì, allora sicuramente dovrebbero esserci delle conseguenze”.

Coronavirus, l’Australia chiede cooperazione

L’Australia insomma, tramite il suo Ministro degli Esteri Marisa Payne, ha affermato che sarebbe necessaria un’inchiesta di carattere internazionale sulla diffusione del coronavirus nel mondo. “Dev’essere attuato – ha spiegato Payne – un tavolo i cui Paesi partecipanti dovranno essere trasparenti ed impegnarsi in un procedimento che garantisca un meccanismo di revisione in cui la comunità internazionale potrà avere fiducia. Confidiamo che la Cina coopererà. L’Australia insisterà assolutamente su questo”.

Gli Usa indagano

Una revisione indipendente su quanto accaduto per chiarire cosa non ha funzionato nella gestione della crisi. Un’indagine da parte degli Stati Uniti, intanto, è già in corso in merito a ciò che sarebbe successo a Wuhan. Donald Trump ha a più riprese attaccato Pechino arrivando anche a sospendere i finanziamenti per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Ipotesi causa al governo cinese

Il senatore americano repubblicano David Hawley ha proposto una commissione internazionale guidata dagli Usa e ha chiesto che ai famigliari delle vittime del coronavirus sia consentito fare causa al governo cinese, mentre già si profilano le prime class action da parte di imprese statunitensi per i danni subiti.