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Coronavirus, negli USA prima vittima già a inizio febbraio

Coronavirus, USA: prima vittima già a febbraio

La prima vittima di coronavirus negli USA potrebbe risalire a febbraio: la rivelazione delle autorità della California cambia le carte in tavola.

La situazione coronavirus negli Stati Uniti è una delle più preoccupanti al mondo. Il numero di contagi e decessi è salito vertiginosamente nelle ultime settimane e adesso molti Stati sono segnati da proteste anti-lockdown, sostenute anche dal presidente Trump. Le autorità sanitarie della California hanno fornito dati importanti per l’identificazione della prima vittima di coronavirus negli USA, che potrebbe risalire ai primi giorni di febbraio.

Coronavirus, prima vittima negli USA a febbraio

La prima vittima per coronavirus negli Stati Uniti risalirebbe ai primi giorni di febbraio, in California. Le autorità sanitarie locali hanno eseguito due autopsie postume, dalle quali sarebbe emersa la positività al Covid-19 di due soggetti morti nella contea di Santa Clara il 6 e il 17 febbario. Questo dimostrerebbe che il virus circolava negli Stati Uniti già da molto tempo, prima che il presidente prendesse provvedienti per il contenimento.

Coronavirus, la situazione negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono al momento il paese maggiormente colpito dalla pandemia di coronavirus. Secondo i dati della Johns Hopkins University sono 826.184 i casi positivi, 45.150 i decessi e 75.682 i guariti.

I decessi al giorno hanno superato le 2.000 unità e nonostante alcuni stati stanno protestando contro il lockdown. Le manifestazioni contro le misure restrittive di contenimento del virus sono cominciate in Michigan, e presto si sono diffuse in tutti gli USA. Dopo uno scontro tra governatori locali e il presidente Trump, quest’ultimo ha dato il suo appoggio ai manifestanti.