> > Dipentente Oms ucciso: trasportava campioni per test del coronavirus

Dipentente Oms ucciso: trasportava campioni per test del coronavirus

DIpendente oms ucciso

Durante un attacco in Birmania è rimasto ucciso un dipendente dell'Oms che stava trasportando camioni per i test del coronavirus.

Un dipendente dell’Oms è rimasto ucciso in un attacco verificatosi in Birmania lunedì 20 aprile 2020. L’uomo recava con sé dei campioni per i test del coronavirus e si trovava con un funzionario del governo che è rimasto gravemente ferito.

Dipendente Oms ucciso in Birmania

L’episodio si è verificato nello stato di Rakhine in circostanze ancora non chiare e da verificare. A comunicare quanto accaduto e a denunciarlo è stato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Costui ha “condannato fermamente l’attacco contro un veicolo dell’Oms che trasportava campioni per il test del coronavirus“. Un portavoce ha poi specificato le generalità dell’uomo rimasto vittima dell’attacco: si tratta di Pyae Sone Win Maung.

Oltre ad aver espresso vicinanza e condoglianze alla sua famiglia, ha chiesto che sul caso si indaghi completamente e in modo trasparente e che gli autori siano assicurati alla giustizia e possano pagare per quanto compiuto. I responsabili sono per il momento ancora ignoti anche se il Global New Light of Myanmar, un quotidiano locale, li ha identificati con i separatisti dell’esercito arabo.

Dall’altra parte invece secondo i ribelli sarebbero state le forze armate birmane a portare avanti. Nell’attesa che vengano raccolti maggiori dettagli, le Nazioni Unite continueranno a cercheranno a cercare informazioni sulle circostanze dell’incidente.

Sulla vicenda è intervenuta anche Poonam Khetrapal Singh, direttore dell’Oms nel sud-est asiatico. Dopo aver condannato ogni tipo di violenza fisica, verbale o psicologica contro la forza lavoro sanitaria, ha affermato che “ciò pone ancora una volta i riflettori sulle difficoltà estreme che devono affrontare i nostri guerrieri del coronavirus specialmente mentre lavorano in aree compromesse per la sicurezza e difficili da raggiungere”.