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Coronavirus, in Francia i genitori scelgono sul ritorno a scuola

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In Francia saranno i genitori a decidere se portare i bambini in aula, intanto in Danimarca le scuole sono aperte dal 15 aprile.

Il coronavirus blocca le scuola ma in Francia si pensa già alla ripartenza: a deciderlo saranno i genitori. In Danimarca intanto è già partito il re-start tra i banchi di scuola e Berlino si prepara a far entrare gli alunni degli istituti superiori.

Coronavirus, in Francia per la scuola scelgono i genitori

Il coronavirus ha imposto un lockdown per tutte le scuole d’Europa. In Italia è ancora incerto se gli alunni torneranno o meno tra i banchi, difatti la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha nominato una task-force per l’emergenza, mentre in Francia tutto sembra pronto per la ripartenza fissata l’11 maggio. Insieme a Svizzera ed Olanda le scuole francesi hanno deciso di riportare gli alunni tra i banchi, anche se non è ancora chiaro quale sarà il meccanismo per garantire con sicurezza l’istruzione.

A decidere se portare i figli in classe, saranno i genitori. Come annunciato dall’Eliseo, durante la fase due ognuno potrà scegliere se portare in classe di nuovo i propri figli. Mentre è libera scelta per l’istruzione, per i trasporti le regole da rispettare sono ben chiare: obbligo di mascherine e distanze di sicurezza nei trasporti pubblici.

La fase due in Europa

La Francia riparte l’11 maggio e la Gran Bretagna resta incerta sul da farsi. Non è stata fissata una strategia e nemmeno una data per gli studenti che devono tornare tra i banchi di scuola. Niente riflessioni, invece, per la Danimarca che ha già aperto i cancelli il 15 aprile per elementari ed asili nido. Poche ma severe le regole da rispettare:distanziamento tra gli alunni, divieto per insegnanti e genitori a radunarsi ed i bambini possono fare merenda in piccoli gruppi.

Si prepara a ripartire anche la Germania, dove i primi ad entrare nelle aule berlinesi saranno gli istituiti superiori, in controtendenza rispetto alle altre nazioni che hanno scelto di far tornare prima i bambini più piccoli.