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Coronavirus, studentessa inglese morta suicida: "Non sopportava lockdown"

coronavirus morta suicida

Beth Palmer non sopportava il lockdown dovuto al coronavirus: così la studentessa di 17 anni è morta suicida. Il padre ha raccontato il suo dramma.

L’emergenza coronavirus ha fermato prima l’Italia, poi il resto del mondo. Sempre affaccendati tra i mille impegni quotidiani e in una perenne corsa contro il tempo, a tutti è stato chiesto di rallentare. C’è chi finalmente ha assaporato le piccole bellezza di tutti i giorni, riscoprendo il calore familiare e prendendosi del tempo per sé. Tuttavia, c’è anche chi si sente troppo soffocato dall’isolamento e dalla chiusura forzata. Il lockdown prolungato in gran parte dell’Europa ha radicalmente stravolto le abitudini dei più, riadattato lo stile di vita di ciascuno e sta mettendo a dura prova la resistenza dei cittadini. È il caso di Beth Palmer, studentessa inglese di 17 anni morta suicida. Il padre ha raccontato: “Non sopportava il lockdown. Pensava potesse durare per sempre”.

Coronavirus, 17enne morta suicida

Resta alto l’allarme coronavirus nel mondo. Nel Regno Unito lo scenario potrebbe essere più grave del previsto. Secondo una stima del Financial Times, infatti, potrebbero esserci fino a 41mila vittime. Il totale censito è di circa 18.100 morti. 759 nelle ultime 24 ore. I contagi diagnosticati sfiorano i 135.000.

Per far fronte alla preoccupante emergenza sanitaria che il paese britannico sta affrontando, resta attivo il lockdown. La chiusura forzata e la lontananza dagli amici pare fossero diventate insopportabili per Beth Palmer. La 17enne ha così deciso di togliersi la vita. La studentessa di Sale Moor, Greater Manchester, sognava un futuro da artista vocale. Beth è stata trovata senza vita a marzo, ma fino ad allora, confermano i suoi cari, non aveva manifestato squilibri mentali.

“Ci ha detto che questo lockdown le sembrava durare da 300 anni. Così hanno spiegato i genitori, secondo i quali la giovane si è suicidata “per la prospettiva di un lockdown di tre mesi”. Intervistato dal Sun, il padre della vittima ha spiegato: “Era ossessionata dalle restrizioni, aveva paura che non sarebbero mai state revocate”. Per il padre, la ragazza era “triste e frustrata” non potendo andare al college né vedere i suoi amici.

Il padre Mike, infatti, ha dichiarato: “Non ho dubbi che questo lockdown abbia avuto un ruolo importante nella morte di Beth. Non poter uscire e vedere i suoi amici la faceva stare male”. Quindi ha aggiunto: “Ora siamo devastati, è indescrivibile. Mi rattrista dirlo ma non credo che sarà sola, penso che ci saranno altri giovanim che si sentono esattamente come mia figlia. Si sentiranno molto vulnerabili, forse molto spaventati per il fatto che questa emergenza possa cambiare la loro vita”.

La raccolta fondi

Su Justgiving è stata avviata una raccolta fondi in memoria di Beth e sono già state raccolte oltre 10.000 sterline. Con il ricavato, la famiglia vorrebbe realizzare un’unita di pronto soccorso per la salute mentale nel college frequentato dalla ragazza.

Mamma e papà ricordano Beth come una figlia meravigliosa, divertente, affettuosa e amorevole. “Praticamente aveva il mondo ai suoi piedi. Aveva tutto, tutto per cui vivere”, ha detto il signor Palmer. “Beth era una studentessa davvero meravigliosa e di grande talento. Era amata da tutti quelli che la conoscevano, è stato il commento di amici e insegnanti della Sale High School, la scuola frequentata dalla 17enne.