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Coronavirus, in barca sull'oceano: dopo un mese scoprono la pandemia

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I fidanzati per un mese non hanno avuto contatti con il mondo esterno in barca: ai Caraibi hanno scoperto la pandemia di coronavirus.

Erano in barca a vela in mezzo all’oceano ed hanno scoperto la pandemia di coronavirus solo quando hanno attraccato ai Caraibi. È la storia dell’italiana Elena Manighetti di Bergamo e dell’inglese Ryan Osborne, giovane coppia impegnata in un viaggio in mare lontani dal mondo. I due hanno troncato qualsiasi contatto con l’esterno una volta messo piede sull’imbarcazione dove sono rimasti per circa un mese. Quando sono sbarcati ai Caraibi sono rimasti scioccati per quello che era accaduto mentre si erano dedicati completamente solamente l’uno all’altro.

Coronavirus, il viaggio in barca a vela

I fidanzati hanno attraversato l’Oceano Atlantico a bordo della loro barca a vela. Un’imbarcazione di undici metri sulla quale sono rimasti senza internet né telefoni accesi dal 28 febbraio al 25 marzo. Elena e Ryan si sono messi in viaggio con la volontà di tagliare qualsiasi contatto con il mondo. Ci sono riusciti poiché non hanno saputo nulla della pandemia di coronavirus che stava sconvolgendo il pianeta fino a quando la loro barca a vela non ha raggiunto le isole caraibiche.

Mascelle paralizzate

Un’isola in particolare, Bequia, sulla quale la coppia è finalmente sbarcata dopo circa un mese di viaggio in mare. Hanno scoperto cosa stava accadendo aprendo il New York Times. “Le nostre mascelle si sono come paralizzate”, ha dichiarato Elena Manighetti, residente a Bergamo. La sua è stata una delle città più colpite di tutti i continenti dalla Covid-19. Una delle foto simbolo di questo periodo proviene proprio dalla città lombarda e ritrae i mezzi militari intenti a trasportare decine di bare delle vittime del virus. La giovane ha raccontato di aver pianto difronte a quella immagine.

Le dimensioni del dramma

L’ultimo loro contatto con il mondo lo hanno avuto a Lanzarote, una delle isole delle Canarie battenti bandiera spagnola al largo della costa dell’Africa occidentale. A quel tempo il coronavirus stava spaventando la Cina. “Le ultime notizie sul Covid-19 erano positive e dicevano che le morti stavano rallentando”, ha spiegato Elena. “All’inizio è stato difficile comprendere le dimensioni del dramma. – ha affermato Ryan – È come svegliarsi dopo un lungo coma ed immaginare la portata di ciò che è accaduto nel frattempo”.