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Coronavirus, in Colombia gogna pubblica per chi viola la quarantena

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In Colombia le autorità della città di Tuchin hanno adottato il metodo della gogna pubblica per punire chi viola la quarantena anti coronavirus.

Costretti a terra per decine di minuti con una gamba bloccata in una gogna: è cosi che le autorità della città di Tuchin, in Colombia, hanno deciso di punire i cittadini che vengono sorpresi a violare le normative di quarantena disposte per contenere il coronavirus. Un metodo che a prima vista può sembrare barbaro ma che in realtà affonda le sue radici nella cultura popolare indigena della città colombiana, situata nella parte settentrionale del dipartimento di Cordova.

Coronavirus, gogna pubblica in Colombia


Nella città colombiana chi viene sorpreso a violare la quarantena viene infatti bloccato a terra con una gamba inserita in una lunga gogna di legno e li lasciato sotto il sole per venti minuti. Minuti che crescono in maniera graduale a seconda che sia la prima infrazione o una recidiva.

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Oltre al tempo trascorso alla gogna, il trasgressore deve ascoltare anche una personale ramanzina da parte delle forze dell’ordine sui rischi che si corrono uscendo di casa senza protezioni e su cosa bisogna fare per evitare di contrarre il coronavirus.

Il commento del sindaco di Tuchin

Anche se decisamente insolita, la misura è stata difesa dal sindaco di Tuchin Alexis Salgado, il quale ha affermato che la punizione è stata decisa dalla guardia indigena prendendo spunto proprio dalle antiche punizioni delle popolazioni locali: “È importante dire che questa misura fa parte delle sanzioni contemplate nella legge di autogoverno del popolo Zenú. È una sanzione preesistente che fa parte del regime disciplinare e sanzionatorio per i membri della riserva.

La stragrande maggioranza degli abitanti di Tuchin appartiene infatti all’etnia Zenù e l’applicazione di questo tipo di sanzionale consente alla popolazione di mantenere la propria identità culturale.