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Il Pentagono autorizza ufficialmente la pubblicazione di video Ufo

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Il Pentagono ha autorizzato la pubblicazione di alcuni video riguardanti gli Ufo già filtrati al pubblico.

Li chiamano per esteso Unidentified flying objects (letteralmente “oggetti volanti non identificati”), ma tutti li conosciamo come Ufo: il Pentagono ha autorizzato la pubblicazione di alcuni video già filtrati al pubblico. Si tratterebbe di riprese risalenti al 2004 o al 2015. Queste divulgazioni, comunque, non avrebbero “rivelato nulla circa capacità o sistemi” né avrebbe intaccato le indagini sugli oggetti volanti non identificati. L’obbiettivo e il fine della pubblicazione di questi video – spiegano i funzionari – è fugare i dubbi sulla veridicità di alcuni filmati riguardanti “fenomeni aerei che restano caratterizzati come non identificati”.

Pentagono autorizza pubblicazione video Ufo

Il Dipartimento alla Difesa ha concesso la pubblicazione di tre video sugli Ufo girati uno nel 2004 e gli altri due nel 2015 per togliere i dubbi riguardanti alcuni filmati in circolazione. In alcune di queste riprese si vedono oggetti misteriosi, ad esempio quello che viene descritto come un “oggetto bianco, oblungo, rivolto verso nord, che si muoveva in modo irregolare”.

A raccontare quando accaduto e visto, tra dicembre 2017 e marzo 2018, è stato David Fravor, un pilota in pensione della Marina Usa. “Mentre mi avvicinavo – ha aggiunto – ha accelerato rapidamente ed è scomparso in meno di due secondi”. Sembrava un elicottero con le ali, ma era qualcosa di ben diverso. Aveva “la capacità di librarsi sull’acqua e quindi iniziare una salita verticale, da praticamente zero fino a circa 12 mila piedi, per poi accelerare in meno di due secondi, e scomparire”.

Nel 2017, inoltre, Luis Elizondo, ex funzionario del Pentagono, si era dimesso dalla guida del programma del governo per la ricerca di potenziali Ufo per protesta. Lamentava “l’eccessivo segreto” che ruota attorno al settore. “Questi aerei – ha spiegato – hanno caratteristiche che non sono attualmente nell’inventario degli Stati Uniti né di qualche altra nazione di cui siamo a conoscenza. Per molti anni i nostri piloti non hanno riportato queste incursioni a causa dello stigma associato alla terminologia ‘oggetti non identificati’ e per colpa delle varie teorie su cosa potrebbero essere”.