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Stati Uniti: riaprono i centri commerciali, ma con tante polemiche

Stati Uniti centri commerciali

I centri commerciali negli Stati Uniti tornano in attività, ma il paese è fortemente diviso.

Da venerdì 1 maggio negli Stai Uniti hanno iniziato a riaprire i centri commerciali, malgrado il paese guidato da Donald Trump sia ancora fortemente sotto la pressione del coronavirus. Naturalmente sono stati imposte delle nuove regole per garantire la sicurezza dei clienti e dei lavoratori all’interno dei centri: c’è l’obbligo di mascherina, di disinfettare le mani e ai commercianti è imposta la sanificazione quotidiana degli ambienti. Anche gli ingressi nei negozi sono regolati, per impedire che si creino assembramenti all’interno degli spazi chiusi.

Stati Uniti, riaprono i centri commerciali

Dopo 6 settimane di blocco delle attività, gli Stati Uniti cominciano dunque a ripartire, ma lo fanno in maniera sparsa e autonoma con Trump che ha dato potere decisionale ai governatori dei vari stati per le riaperture. Ecco dunque che la situazione appare molto frammentata e di portata variabile. In Georgia la scorsa settimana il governatore Brian Kemp ha aperto quasi tutte le attività commerciali, inclusi saloni per tatuaggi e parrucchieri. Il Colorado ha iniziato a consentire lo shopping con rigorosi protocolli di distanza sociale venerdì 1 maggio. Gli americani hanno iniziato a rientrare nei centri commerciali venerdì, indossando maschere e affrontando nuove regole. In Texas centri commerciali, ristoranti e cinema sono tornati alla normalità, o quasi.

Non tutti vogliono riaprire

Non sono mancate le polemiche per questa riapertura, da molti giudicata affrettata e priva di rispetto per il parere degli esperti virologi. Alcuni grandi magazzini e catene internazionali hanno scelto di rimanere chiusi, andando dunque contro le scelte dei vari governatori. Forte anche il conflitto all’interno dei singoli stati. I funzionari di Nashville, Denver, St. Louis e altre città hanno espressamente consigliato ai residenti di rimanere a casa anche quando i loro stati diranno di poter riaprire. E ancora in Texas, i sindaci delle città di Austin e Dallas si sono rifiutati di seguire le direttive del governatore Greg Abbott, che come accennato prima, ha permesso la riapertura di tutte le attività.

Le critiche a Trump degli scienziati

Gli esperti di sanità pubblica americana, nel frattempo, hanno avvertito che aperture premature potrebbero portare a una rinascita del virus, che ha già ucciso oltre 64.000 persone negli Stati Uniti. Mark Cohen, direttore degli studi al dettaglio presso la Columbia Business School, ha dichiarato al Washington Post: “Non c’è dubbio che alla fine di questa emergenza dovremo riaprire come società, ma in questo momento ci si sta muovendo senza alcuna coerenza”. Il punto di visto di Cohen è solo uno dei molti pareri di scienziati che criticano aspramente le decisioni del Presidente Donald Trump.