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Fuga di gas dall'impianto chimico in India: 10 morti, centinaia in ospedale

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Un grave incidente in un impianto chimico ha generato una fuga di gas e di altre sostanze potenzialmente tossiche nell'area a sud-est dell'India.

Il Paese continua la sua lotta contro il coronavirus, con 1783 decessi e quasi 53mila casi accertati, e porta avanti una politica dura nei confronti dei trasgressori. E mentre gli ospedali cercano di tenere a freno l’emergenza Covid-19, un nuovo incidente li ha messi a dura prova. Infatti, in seguito a un grave incidente avvenuto in un impianto chimico, c’è stata una fuga di gas e di altre sostanze tossiche nell’area a sud-est dell’India. Il bilancio è provvisorio: al momento si contano 10 vittime (tra cui una bambina di 8 anni) e centinaia di persone (forse più di un migliaio) pare abbiano raggiunto gli ospedali per sintomi da intossicazione.

Fuga di gas in India: la dinamica

Tra le centinaia di cittadini indiani che hanno raggiunto gli ospedali con sintomi da intossicazione, fonti locali fanno sapere che almeno 200 persone sono state ricoverate. Alcuni pazienti versano in gravi condizioni. Per questo motivo, le autorità locali non escludono che il bilancio possa aggravarsi.

La tragedia è avvenuta nelle prime ore di giovedì 7 maggio a Visakhapatnam, nello stato federato dell’Andhra Pradesh. Erano circa le 3 e mezza del mattino, ora locale, quando nell’impianto è scoppiato un incendio che ha sollevato una grossa nube di fumo.

Stando a quanto ricostruito finora dai media locali, il gas si sarebbe diffuso nel raggio di ameno 5 km. Molte le persone svenute, altre si sono precipitate in strada. Alcuni residenti raccontano di essersi sentiti male, senza però sapere cosa stesse accadendo.

Vista l’entità delle perdite dall’impianto, le autorità locali hanno fatto evacuare tutta la popolazione residente in un’area dal raggio di cinque km dalla struttura industriale. Nelle ore successive, le stesse autorità hanno assicurato che il pericolo è stato arginato ed è ora è sotto controllo. Agli abitanti è stato chiesto di non uscire e di coprirsi il volto con un panno umido.