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Coronavirus, in Vietnam i gatti neri diventano farmaco

Vietnam, gatti neri come cura per il Coronavirus

In Vietnam gatti neri come cura al Coronavirus. Vengono allevati, uccisi e bolliti per diventare bevande contro la malattia.

Gatti neri come cura per il Coronavirus in Vietnam: una fake news presa sul serio causa la morte di numerosi felini, allevati appositamente per diventare farmaci. Secondo la denuncia di diverse associazioni animaliste, fra le quali No to Dog Meat, nel Paese la medicina tradizionale ora includerebbe questi animali.

Gatti neri contro il Coronavirus

A diffondere la notizia Julia de Cadenet, fondatrice dell’associazione sopra citata, durante un’intervista per il New York Post. L’organizzazione non governativa che dirige si occupa di salvaguardia animale e, in questi giorni, riporta una raccapricciante realtà vietnamita. Sembrerebbe infatti che i gatti neri siano diventati cura per il Coronavirus, quando prima un’altra fake news aveva additato gli animali come principali portatori di contagio.

Quando prima erano parte del menu, ora i felini vengono allevati, uccisi e bolliti per essere trasformati in poltiglia, imbottigliata e pronta da bere. Nel Paese è partita la caccia al gatto, nuovo rimedio al tanto temuto Coronavirus e toccasana contro il dilagare della pandemia.

Un medicinale “fake”

L’intruglio si vende come privo di controindicazioni e destinato anche ai bambini, per proteggerli in forma preventiva. No to Dog Meat riporta che il consumo di gatti neri come medicinale sia maggiore intorno alla capitale, Hanoi, ma se ne vendono diverse bottiglie anche online.

“La gente ha ragionevolmente paura del Coronavirus, ma ciò non è una scusante per l’orribile crudeltà che i vietnamiti infliggono a questi poveri gatti”, dichiara Julia de Cadenet, “Non ci sono prove che questa sia una cura o forma di prevenzione, ma anche se lo fosse, si tratta di una barbarie“.