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Silvia Romano è libera: i retroscena della trattativa

Silvia Romano

Silvia Romano è libera grazie ad un blitz dell'intelligence condotto con la collaborazione dei servizi turchi e somali.

Dopo un anno e mezzo dal rapimento finalmente Silvia Romano è libera. Ad annunciarlo è stato il Premier Conte, con fonti dei Servizi che hanno spiegato come l’operazione di recupero sia iniziata all’alba di sabato 9 maggio 2020.

Silvia Romano libera

Soltanto qualche settimana fa un’amica di Silvia Romano, nel corso di un’intervista a Libero, aveva rilasciato delle dichiarazioni secondo cui la ragazza fosse viva e presto sarebbe tornata in Italia. Ebbene, finalmente la buona notizia è giunta e Silvia Romano è libera. La prova che la ragazza fosse viva era giunta una ventina di giorni fa dopo una trattativa durata mesi con il gruppo jihadista di Al Shabaab, mentre a novembre si era avuta la certezza che stesse bene, seppur provata dalla prigionia. Fino ad allora, infatti, non vi era alcuna certezza che dopo il passaggio dai criminali kenyoti che l’aveva sequestrata ai fondamentalisti che l’hanno custodita, fosse ancora viva. Anzi, quasi un anno fa si era diffusa la voce secondo la quale Silvia Romano fosse deceduta in seguito ad un’infezione dopo essere rimasta ferita nel corso di uno dei trasferimenti da una prigione all’altra. Voci che secondo l’intelligence erano state diffuse con il solo intento di far salire il prezzo per il riscatto.

Sei mesi fa, dopo aver ottenuto la prova che la Romano fosse viva, quindi, è stato dato il via alla trattativa per il pagamento del riscatto. Una trattativa entrata nel vivo verso metà aprile, fino al via libero giunto grazie alla mediazione dei turchi. Agli 007 che erano già sul posto si sono poi aggiunti nel corso degli ultimi giorni altri specialisti partiti da Roma e venerdì sera è avvenuto finalmente lo scambio. La consegna dell’ostaggio è avvenuta venerdì 9 maggio notte in un’area a 30 chilometri da Mogadiscio. L’operazione dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna diretta dal generale Luciano Carta, infatti, è scattata nella notte tra l’8 e il 9 maggio.

L’attività dell’intelligence è stata condotto con la collaborazione dei servizi turchi e somali. In Somalia, infatti, Ankara gestisce una grande base militare dove soldati turchi addestrano militari locali. Silvia Romano si trova al momento in sicurezza nel compound delle forze internazionali a Mogadiscio. Un’operazione di salvataggio, in base a quanto riportato da Globalist, resa possibile dal fatto che Silvia Romano non fosse più nelle mani di un gruppo jihadista, bensì fosse finita nelle mani di una banda di criminali comuni il cui unico interesse erano i soldi.

Il rientro in Italia

Si attende nel primo pomeriggio l’arrivo a Ciampino dell’areo che riporta a casa la giovane volontaria, previsto per le ore 14 di domenica 10 maggio. Ad accoglierla ci sarà anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e in seguito Silvia Romano sarà sentita dai pm di Roma. Il rilascio è giunto o dopo una lunga trattativa con il gruppo fondamentalista di Al Shabaab ed è stato organizzato dai servizi italiani in collaborazione con quelli somali e turchi.