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Coronavirus, la Slovenia annuncia la fine del lockdown

La Slovenia ha debellato il coronavirus

Con pochissimi contagi, la Slovenia è il primo Paese Ue ad annunciare la fine del lockdown e la riapertura totale. Ma quanto rischia?

È una fine del lockdown quella annunciata dalla Slovenia, il primo Paese Ue a gridare vittoria sul coronavirus. Lo rende noto il sito del quotidiano nazionale Delo. Il giorno dopo è arrivato l’annuncio del Ministro della Sanità sloveno: “La situazione epidemiologica attuale permette di allentare le misure necessarie fino a questo momento per controllare il coronavirus” ha in conferenza stampa. Sembra ormai lontano l’11 marzo scorso, quando il Paese chiuse i propri confini con l’Italia con blocchi di cemento alla frontiera. Mentre in Italia dal 18 maggio si avvia la seconda tranche della Fase 2, in Slovenia nello stesso giorno riapre quasi tutto.

Slovenia vs coronavirus: “Fine del lockdown”

Al momento, la Slovenia è il primo Paese dell’Unione Europea ad aver dichiarato la vittoria sul coronavirus. A stabilirlo è stato il primo ministro Janez Jansa dopo aver appreso gli ultimi aggiornamenti sull’epidemia nel Paese. L’entusiasmo per la fuoriuscita dall’emergenza, però, non cancella le misure imposte dall’Istituto per la sanità pubblica: queste – fanno sapere da Lubiana – resteranno in vigore e verranno eliminate gradualmente. Il bilancio del Paese aggiornato al 13 maggio annovera 1.464 casi di contagio e 103 morti. Da allora, si sono registrati altri 7 casi: un motivo per poter allentare le misure di lockdown a partire dal prossimo 18 maggio.

Cosa cambia in Slovenia dal 18 maggio

Dal 18 maggio in Slovenia saranno riaperti tutti i negozi, inclusi i bar e i ristoranti. Non solo: tutti i cittadini residenti nell’Ue saranno liberi di attraversare le frontiere, mentre per i cittadini extra-Ue è previsto un periodo di quarantena di 14 giorni. Riaprono anche gli aeroporti: cade il divieto di voli internazionali. In oltre due mesi, nel Paese sono cambiate le politiche di ingresso nazionale, se si pensa che pochi giorni dopo il 4 marzo, quando fu riscontrato il primo positivo, il Paese chiuse le frontiere a tutti i cittadini extra-sloveni.

Dopo il coronavirus, la Slovenia punta sul turismo

La riapertura è stata accolta con sorpresa dall’ex premier Marjan Sarec, alla guida del governo all’inizio dell’epidemia, che ha parlato dello stop al lockdown come di una decisione presa senza preparativi, un passaggio da un estremo all’altro“. Ma per l’esecutivo non si tratta di fretta. Con un brusco calo dei contagi, la Slovenia pensa a ripartire, a cominciare dal turismo. Tant’è che, già a fine aprile, in accordo con la vicina Croazia, aveva proposto un “corridoio autostradale europeo” per incentivare il turismo di chi, munito di un passaporto sanitario, avrebbe potuto viaggiare in tutta sicurezza.