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L'Oms ai medici: "Attenzione alle malattie infantili da Coronavirus"

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Dopo la morte di un bimbo di 9 anni, l'Oms allerta i medici: "Attenzione alle malattie infantili legate al Coronavirus".

Attenzione alle malattie infantili collegate al Coronavirus. L’allarme arriva direttamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che alza l’allerta e invita i medici a non sottovalutare episodi di sospetto Covid-19 nei bambini. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione del consueto briefing con i media a Ginevra, ha ribadito la posizione degli scienziati. L’Oms, dunque, chiede a tutti i medici di tutto il mondo di stare “in allerta” per la sindrome infiammatoria multisistemica che si manifesta nei bambini e che potrebbe essere correlata al Coronavirus.

Coronavirus e malattie infantili

Tedros Adhanom Ghebreysus ha spiegato come: “Nelle ultime tre settimane, rapporti dall’Europa e dal Nord America hanno mostrato un piccolo numero di bambini ricoverati in terapia intensiva con una condizione infiammatoria multisistemica, con alcune caratteristiche simili alla malattia di Kawasaki e alla sindrome da shock tossico”. L’allarme è stato lanciato venerdì 15 maggio, stesso giorno in cui in Francia è morto un bambino di 9 anni che presentava questi sintomi, con grave miocardite, ed era risultato positivo ai test sierologici per il Coronavirus.

In Francia, per esempio, nella città di Marsiglia – ove era residente il piccolo di 9 anni – dall’inizio della pandemia da Covid-19 si sono registrati ben cinque casi sospetti risalenti alla malattia di Kawasaki. Numeri che preoccupano gli entourage medici di tutto il mondo.

La situazione italiana

Anche in Italia bisogna prestare particolare attenzione alle malattie infantili correlate al Coronavirus. Nelle scorse settimane un campanello d’allarme è stato lanciato da Angelo Mazza del reparto del Papa Giovanni XIII, ospedale di Bergamo. In uno studio pubblicato su The Lancet dall’equipe medica bergamasca emerge come, da febbraio ad aprile, c’è stato un incremento di casi simili pari a 30 unità in più. I numeri dei cinque anni precedenti, invece, riguardano solo 19 soggetti colpiti.