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Il ciclone Amphan è giunto a categoria 5, allerta sulle coste indiane

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È allerta massima in India per l'arrivo del ciclone Amphan, che nelle ultime ore ha raggiunto la categoria 5 con venti oltre i 230 chilometri orari.

Cresce la paura in India e Bangladesh per l’arrivo del ciclone Amphan, la cui intensità nelle ultime ore ha raggiunto la categoria 5 della scala Saffir-Simpson che lo classifica come “disastroso”. Il ciclone, originatosi intorno al 13 maggio da un vortice di bassa pressione nel golfo del Bengala, è il primo registrato nell’Oceano Indiano nel 2020 e potrebbe presto diventare il più violento mai avvenuto da oltre vent’anni, staccando di gran lunga il ciclone Bulbul che lo scorso novembre uccise 14 persone. Fino a oggi infatti il ciclone tropicale più potente è stato Odisha, che nel 1999 colpi l’Oceano Indiano settentrionale con venti a oltre 260 chilometri orari.

Paura in India per il ciclone Amphan

Stando a quanto riportato dai meteorologi nel corso delle prossime ore il ciclone Amphan continuerà a stazionare sulle acque dell’oceano, dove le temperature superiori ai 30 gradi permettono alla perturbazione di accrescere notevolmente le sue dimensioni, per poi dirigersi entro la giornata di mercoledì sulle coste di India e Bangladesh. Negli ultimi giorni Amphan è andato continuamente a intensificarsi, raggiungendo la velocità di circa 230 chilometri orari e classificandosi come ciclone tropicale di categoria 5.

Evacuate oltre 600mila persone

In previsione del suo arrivo, le autorità indiane stanno attualmente organizzando l’evacuazione di 200mila persone dalla zona del Bengala occidentale, mentre nel confinante Bangladesh in governo ha disposto una misura analoga per oltre 450mila persone della provincia costiera di Barisal che verranno accolte in 4mila rifugi allestiti sul territorio. L’allerta per il ciclone Amphal si aggiunge alla già difficile situazione che i due paesi stanno vivendo sul fronte dell’emergenza coronavirus, con 3mila decessi registrati in India a fronte di 100mila contagiati e 350 morti e 24mila casi invece nel vicino Bangladesh.