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Coronavirus, assemblea Oms: oltre 100 paesi chiedono un'inchiesta

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Al via l'assemblea dell'Oms dove si discute della possibilità di aprire un'indagine sull'epidemia di coronavirus appogiata da 116 paesi.

A distanza di diversi mesi dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, è iniziata l’assemblea in videoconferenza dell’Oms, al lavoro per valutare l’ipotesi di aprire un’indagine sulle origini dell’infezione. Il segretario generale dell’Onu ha così iniziato il suo intervento: “Un virus microscopico ci ha messo in ginocchio e ancora non sappiamo cosa fare“.

Assemblea dell’Oms sul coronavirus

Sono oltre 110 i paesi che hanno sostenuto la risoluzione europea e australiana che chiede di avviare il prima possibile un’inchiesta sulle misure adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per rispondere alla pandemia. Affinché il testo venga approvato c’è bisogno del sostegno di due terzi dei 194 membri dell’assemblea e tra gli oppositori della proposta c’è Pechino, da sempre mostratasi contraria ad un’indagine internazionale sull’accaduto.

Lo stesso segretario generale dell’Onu ha però affermato che questo non è il momento di indagare ma di restare uniti. “Solo quando ci saremo lasciati alle spalle il Covid dovremo andare a fondo delle origini e delle responsabilità“, ha spiegato.

Da parte sua il presidente cinese Xi Jinping ha sostenuto che la Cina si è comportata in maniera aperta, trasparente e responsabile nella lotta contro il coronavirus. D’accordo con Guterres, anch’egli ha optato per un’indagine esaustiva basata su scienza ed eseguita con professionalità soltanto quando l’emergenza sarà sotto controllo. Ha inoltre assicurato che il suo stato farà in modo di rendere il vaccino, quando sarà disponibile “un bene pubblico globale“. Infine ha promesso due miliardi di dollari in due anni per contrastare la pandemia e aiutare la ripresa economica dei paesi colpiti.