Cecilia Lidya Casadei Negli Usa le proteste contro la quarantena durante l’emergenza Coronavirus hanno portato ad una diffusione del contagio, questo è quanto svelato dal quotidiano The Guardian. Secondo quanto riportato, tra aprile e maggio 2020 diverse persone hanno protestato contro le restrittive misure imposte dal Governo Trump, seppur necessarie, violando il lockdown e viaggiando tra Stati.
Proteste negli Usa: veicolo di contagio
Il quotidiano britannico ha inoltre riportato una rilevazione diffusa dal Committee for Protect Medicare che, attraverso la geolocalizzazione GPS di alcuni smartphone, ha tracciato gli spostamenti dei manifestanti. I dati, raccolti in forma anonima, hanno permesso di ripercorrere i loro movimenti fra Michigan, Wisconsin, Illinois, Colorado e Florida.
Questo tipo di rilevazione ha dimostrato che le proteste hanno favorito la diffusione del Coronavirus negli Usa, anche perché molti partecipanti si sono trovati a violare la distanza minima di sicurezza.
Manifestanti con il Coronavirus
Chi aveva partecipato alle proteste del 30 aprile 2020 a Lansing, Michigan, si è poi spostato a Detroit ed altre città del Nord dello Stato. I manifestanti del 19 aprile, invece, si sono spostati da Denver, Colorado, ad altri Stati confinanti quali Wyoming, Nebraska, Oklahoma, New Mexico e Utah, mentre dalla Florida il contagio ha cavalcato le manifestazioni del 18 aprile fino a tutte le zone della Penisola e al confine con la Georgia.
“Il comportamento che stiamo assistendo alle proteste comporta un alto rischio di infezione”, ha dichiarato il dottor Rob Davidson, “Possiamo vedere che i manifestanti stanno passando da un evento altamente concentrato e disperdendo ampiamente”.
Fomentato dalle dichiarazioni del Presidente Donald Trump, un manifestante positivo al Coronavirus ha dichiarato di voler comunque proseguire con le successive proteste.
