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Tornano le esecuzioni per condanna a morte negli Usa. Nello Stato del Missouri il 64enne Walter Barton è morto per iniezione letale di stato in un carcere a Bonne Terre, a sud di St. Louis. L’uomo era stato condannato per l’omicidio, avvenuto nel 1991, della sua padrona di casa. A confermare che l’esecuzione è avvenuta è stata l’American Civil Liberties.
Condanna a morte negli Usa: il caso
Walter Barton è il primo detenuto del braccio della morte a subire l’iniezione dall’inizio della pandemia globale di coronavirus. Inutili gli appelli al governatore del Missouri Mike Parson mentre altri Stati come Ohio, Tennessee e Texas hanno rinviato le esecuzioni programmate a causa della crisi sanitaria che ha travolto anche le carceri.
Processato per cinque volte
La condanna a morte negli Usa per Walter Barton è stata decisa dal giudice dopo che il 64enne era già stato processato per quattro volte. Un quinto processo nel 2006 si è concluso con il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte. Il caso è quello dell’omicidio di Gladys Kuehler di 81 anni. La donna gestiva alcuni appartamenti a Springfield. Nel 1991 è stata picchiata, aggredita sessualmente e pugnalata 52 volte.
I dubbi sulle macchie di sangue
I dubbi sulla colpevolezza di Barton, che si è sempre proclamato innocente, ruotavano attorno alle macchie di sangue trovate sui vestiti del 64enne. Gli abiti, secondo gli ultimi difensori dell’uomo e secondo un’analisi indipendente richiesta, sarebbero dovuti essere inzuppati di sangue, date le ferite della vittima.
La prima esecuzione dal 5 marzo
La condanna a morte eseguita su Barton è la prima negli Usa dal 5 marzo scorso quando un detenuto dell’Alabama Nate Woods è stato giustiziato per il suo ruolo nelle sparatorie contro tre poliziotti di Birmingham nel 2004.