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Coronavirus, Cina: seconda ondata, 700mila in lockdown a Shulan

Coronavirus, in Cina seconda ondata di contagi

Seconda ondata di Coronavirus in Cina con 700mila abitanti in lockdown a Shulan, città al confine con la Russia, nuovo epicentro della pandemia.

La città di Shulan, in Cina, subisce la seconda ondata della pandemia Coronavirus e prende il posto di Wuhan come nuovo epicentro. I suoi abitanti, 700mila, sono in lockdown rigido tanto che per nucleo famigliare una sola persona è autorizzata per uscire a fare la spesa, per non più di 3 ore e non tutti i giorni.

Cina, seconda ondata di Coronavirus

Shulan si trova nella provincia di Jilin, nel Nord Est della Cina e abbastanza vicina al confine con la Russia. Tutti i complessi residenziali della città sono chiusi e nessuno può entrare o uscire da lì, mentre i supermercati locali si occupano di consegnare beni di prima necessità direttamente al domicilio.

Il quotidiano China Daily riferisce che l’uscita e l’entrata da Shulan è concessa solo con permessi speciali o per emergenze. Il sistema dei trasporti e scolastico sono in blocco totale, chiunque violasse il lockdown e le rigide regole imposte sarà punito severamente, secondo quanto riporta il giornale.

Provincia di Jilin, zona più colpita

Dal 10 maggio 2020 la città di Shulan è sigillata, non è dato sapere quando e se verranno allentate le misure restrittive. Sembra che il primo caso sia scoppiato in un nucleo di persone vicine ad una donna risultata positiva al Coronavirus, che non aveva però avuto contatti con l’estero né con il settore sanitario.

In Cina la situazione è sotto controllo, nelle ultime 24 ore si sono registrati 6 nuovi casi di contagio con sintomi e altri 17 senza, 3 dei quali in Mongolia. La Commissione Sanitaria Nazionale ha dichiarato che questi focolai sono individuabili nella provincia di Jilin, ma che Pechino rimane la città che desta più preoccupazione: negli ultimi giorni ci sono stati 39 contagi.