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Coronavirus, autonoleggio in ginocchio: bancarotta per Hertz

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Il coronavirus ha mandato in crisi il settore dell'autonoleggio: i big dei noleggi auto in ginocchio, Hertz dichiara bancarotta.

La crisi provocata dal coronavirus non ha risparmiato nessun settore, ma alcuni sono stati colpiti più duramente di altri: è il caso delle auto a noleggio, rimaste parcheggiate durante tutto il lockdown. Il colosso americano Hertz ha dichiarato bancarotta.

Coronavirus, autonoleggio in crisi

Un fatturato completamente azzerato dal lockdown: è questo lo scenario che le maggiori compagnie di auto a noleggio si trovano davanti. Per molte, è difficile se non impossibile far fronte alle scadenze e ai debiti da pagare. È il caso della società americana di noleggio Hertz, che ha fatto ricorso alla bancarotta assistita. Il colosso dell’autonoleggio con 17 miliardi di dollari di debito, non ha rispettato il pagamento di 400 milioni di dollari per la sua flotta alla fine del mese scorso. I creditori non le hanno dato più tempo e l’unica soluzione è stata la bancarotta.

Hertz dichiara bancarotta

La Hertz aveva iniziato il 2020 con il 6% di aumento sui ricavi di gennaio e febbraio. Il coronavirus, poi, ha fatto decisamente scendere la domanda di auto a noleggio. Complice anche il calo dei prezzi delle auto usate, il colosso americano non è sopravvissuto alla crisi. Per poter assestare le proprie finanze, Hertz ha deciso di mettere in vendita le sue auto: sulle sue pagine web in Usa si possono comprare una ventina di Chevrolet Corvette Z06 gialle e nere. Questi autoveicoli, che erano disponibili per il noleggio negli aeroporti americani, sono le “Hertz 100th Anniversary Edition”, realizzate in esclusiva nel 2018 per celebrare il centenario dell’azienda. Queste auto sono in vendita ad un prezzo molto inferiore rispetto al valore effettivo: il costo di un veicolo è intorno ai 60mila dollari, circa 20mila in meno rispetto al loro valore di mercato.