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Afromericano fermato dalla Polizia muore soffocato: "Non respiro"

Afroamericano muore soffocato

Un uomo afroamericano è morto dopo essere stato soffocato da un agente della Polizia: sul caso indaga l'FBI.

Tragedia a Minneapolis (Minnesota), dove un afroamericano è morto soffocato dopo che un agente della Polizia, come testimoniato da un video, ha premuto con forza il ginocchio sul suo collo fino a togliergli il respiro. “Non riesco a respirare, non uccidermi“, ha implorato l’uomo con l’ultimo filo di voce rimasta. Ma a distanza di poco George Floyd, questo il nome della vittima, è deceduto per quello che un portavoce delle forze dell’ordine ha definito un incidente medico.

Afroamericano muore soffocato

L’uomo è stato arrestato intorno alle 20 di lunedì 25 maggio 2020 perché sotto effetto di droga. Stando agli agenti aveva loro opposto resistenza e una volta immobilizzato e messogli le manette “si sono accorti che stava avendo un problema medico“. Una frase però presto smentita da un video girato da diversi passanti che hanno assistito al momento dell’arresto.

Dalle registrazioni, diventate in poco tempo virali sul web, si vede un poliziotto premere sul collo dell’uomo che continua a ripetere di non riuscire a respirare. Questo quanto raccontato da una testimone oculare: “L’hanno ucciso lì di fronte a tutti mentre gridava. Quando sono passata di lì era già a terra, i poliziotti lo tenevano bloccato e lui urlava, ma loro non lo ascoltavano“.

Decine le manifestazioni di protesta da parte della comunità afroamericana della città criticando duramente l’operato violento della Polizia.

Il Vicepresidente del Consiglio Comunale Andrea Jenkins si è unito alle critiche affermando che la sua comunità è rimasta traumatizzata da quanto accaduto. Dopo aver parlato con il sindaco e con il capo della polizia chiedendo risposte, il capo delle forze dell’ordine ha annunciato che i quattro agenti coinvolti nell’episodio sono stati licenziati. Medaria Arradondo li ha infatti definiti ex dipendenti del dipartimento.