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Coronavirus in Russia, triplicate adesioni a setta religiosa siberiana

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Mentre nel resto della Russia aumentano i contagi da coronavirus una setta religiosa isolata nella taiga siberiana è rimasta sostanzialmente indenne.

Uno dei pochi luoghi al mondo a essere rimasto sostanzialmente indenne alla pandemia di coronavirus è una piccola setta religiosa isolata nella taiga della Siberia, che proprio per questo suo record personale sta registrando nelle ultime settimane un vero e proprio boom di richieste di adesione. In controtendenza con la crescita dei contagi in Russia, la Chiesa dell’Ultimo Testamento non ha infatti ancora registrato nessun caso di Covid-19, questo nonostante il loro peculiare stile di vita comunitario che impone agli adepti la piena condivisione degli spazi e dei momenti della giornata.

Coronavirus, indenne setta religiosa in Siberia

Fondata dall’ex poliziotto Sergei Anatolevic Torop nel 1991, nel bel mezzo dello scioglimento dell’Unione Sovietica, la Chiesa dell’Ultimo Testamento raccoglie circa 4mila seguaci in Russia e 10mila in tutto il mondo, promuovendo uno stile di vita che unifica in maniera sincretica ambientalismo, reincarnazione, vita in comune e dettami del cristianesimo ortodosso. Lo stesso leader della setta, chiamato dai suoi seguaci Vissarion, si è autoproclamato l’incarnazione di Gesù Cristo affermando di aver deciso di fondare la sua chiesa dopo un’apparizione dello Spirito Santo.

Ciò che caratterizza la Chiesa dell’Ultimo Testamento è proprio la forte impronta ecologista e comunitaria nettamente all’opposto delle norme di isolamento sociale che in tutto il mondo sono state sperimentate per contenere la pandemia di coronavirus. Pandemia che è stata definita da Vissarion come un sistema creato dalla natura stessa per curarsi dalle ferite inflitte dall’essere umano.

Lo stop ai controlli della polizia

Vadim Redkin, biografo ufficiale di Vissarion e anch’egli seguace della setta, ha inoltre affermato come l’emergenza sanitaria in Russia abbia spinto le autorità a far cessare i controlli serrati ai quali veniva spesso sottoposta la chiesa: “Le forze dell’ordine ci hanno dato tregua. […] Oggi nessuno viene fin qui a dirci di seguire un lockdown. Il confinamento per noi è soltanto una benedizione”. Da molti anni infatti i funzionari russi tendono sotto stretta osservazione tutti i culti religiosi estranei alla Chiesa Ortodossa.