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Animal Equality sugli allevamenti intensivi di polli: nuova inchiesta

Animal Equality sugli allevamenti intensivi di polli: nuova inchiesta

Da dove viene quello che mangi? La nuova inchiesta di Animal Equality sugli allevamenti intensivi di polli in Spagna fa luce sul benessere animale.

Il collettivo di animalisti e attivisti di Animal Equality ha condotto una nuova inchiesta sull’allevamento intensivo dei polli. Insieme al media spagnolo Público si sono infiltrati dentro un allevamento e hanno documentato le condizioni degli animali negli allevamenti.

Allevamento polli: l’inchiesta di Animal Equality

Animal Equality ha rilasciato da poco la sua ultima inchiesta investigativa, condotta insieme a Ana Pardo de Vera, direttrice di Público, media nazionale spagnolo. Tema dell’indagine è l’allevamento di pollame in Spagna. Gli investigatori di Animal Equality e del team di Público hanno raccolto nuove immagini e video che raccontano le condizioni di vita di questi animali.

Costretti in spazi angusti, piccoli e sporchi, gli animali vivono in un numero superiore a venti unità per metro quadrato. Il corpo degli animali, il petto in particolare, cresce in maniera smisurata, tanto da causare problemi alle ossa degli animali. Le condizioni si possono aggravarsi al punto da costringere i polli all’immobilità: il loro destino è morire di fame e di sete. Il petto cresce in maniera sproporzionata non solo alla loro struttura ossea, ma anche al tempo: il pollo raggiunge l’età di macellazione in sole sei settimane, mentre la sua aspettativa di vita è compresa tra i cinque e i dieci anni.

Gli spazi in cui vivono sono sporchi a tal punto da rendere l’aria irrespirabile; gli abbeveratoi sono ammuffiti. Non è raro che gli animali muoiano prima della macellazione, oppure di ammalino o feriscano tra di loro. In questo caso gli animali in fin di vita non vengono curati, ma buttati insieme a quelli morti per essere gettati via come rifiuti.

Consumo di carne bianca in aumento

Gli attivisti di Animal Equality denunciano l’aumento del consumo di carne bianca, dovuto anche ai falsi miti per cui la carne di pollo fa meno male. Per sostenere il ritmo della domanda, l’offerta si adegua: i polli destinati al macello sono una razza creata in laboratorio, grazie a una precisa scelta genetica. Si chiamano polli broiler: crescono in fretta e hanno il petto molto grande, come quello che vediamo sul bancone della carne. Tutto questo non succede solo in Spagna: la produzione ispanica, infatti, serve anche a soddisfare la domanda italiana, in particolare dell’azienda Amadori. Fare scelte consapevoli, anche nel rispetto del benessere animale, è il primo passo per un mondo migliore. Sembra averlo capito anche la Cina, che ha finalmente abolito l’allevamento di cani e gatti come animali da macello.