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Cina e India, ancora scontri al confine: c'è il rischio di una guerra?

Aumentano gli scontri al confine tra India e Cina

Sono almeno venti i soldati indiani morti al confine con la Cina. Sale la tensione, ma i dissapori fra i due Paesi vanno avanti da anni.

Per alcuni il rischio di una guerra al confine fra Cina e India è sempre più reale dopo gli ultimi scontri. Nella giornata di martedì 16 giugno, si contano almeno venti soldati indiani caduti. L’incidente “diplomatico” è stato denunciato dalla Difesa indiana. Ieri la stessa aveva menzionato solo tre vittime, ma ha rivisto il bilancio nel corso della giornata. New Delhi ha reso noti i dettagli: i militari sarebbero stati feriti, poi sono morti a causa delle condizioni climatiche estreme dell’Himalaya. È il fronte hymaliano la zona dello scontro.

Pechino: Tutto sotto controllo

Pechino ha sminuito la portata della vicenda: “Tutto sotto controlloavrebbe affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Pechino, ha aggiunto, “non vuole vedere altri scontri” e si è sgravata delle sue responsabilità, imputandone la causa al governo indiano. I canali diplomatici fra le due superpotenze sono in corso. Per gli analisti, però, quello che è accaduto è un punto di non ritorno dal punto di vista diplomatico. La zona calda, corrispondente alla regione himalayana del Ladak, sarebbe l’ulimo, visibile tassello di una “guerra fredda” che si è deteriorata nel tempo.

Cina e India, scontri e tensione al confine

L’India soffre da tempo le penetrazione cinese nel Paese: per l’India la Nuova Via della Seta è un pretesto di Pechino per ampliare la sua influenza. Le tensioni sono iniziate lo scorso maggio al confine con Tibet, Buthan e Nepal, e nella Valle di Galwan. Proprio a Galwan, New Delhi possiede un’area strategica per le operazioni militari e Pechino ha osservato con attenzione la sua costruzione di infrastrutture, spostando i suoi militari al confine. Tra i due Paesi nel 1962 è stata costruita una frontiera di 3.500 chilometri dopo un conflitto durato circa un mese.

La Cina sta avvertendo il suo vicino?

I primi di giugno l’Esercito popolare di liberazione di Pechuno ha condotto una simbolica esercitazione al confine e questo ha creato altra tensione. Per l’India, la Cina ha già forzato il confine. Nel 2017, Pechino, sempre più forte sul nucleare, ha avviato i lavori di costruzione di una strada nel Donglang e l’India li ha bloccati. Il motivo? Che la zona a ridosso del Buthan possa permettere alla Cina di stendere la sua ombra su quei luoghi. Per questo motivo, l’India ha deciso di giocare la carta della geopolitica: negli scorsi anni ha rafforzato le sue relazioni con Buthan e Nepal oltre a porsi in dialogo con il Myanmar.

Una guerra sempre più vicina?

Con il vertice di Wuhan nel 2018 e i negoziati di Channai nel 2019, le due superpotenze hanno cercato di fermare le tensioni. Ma la corda, tesa da anni, si è spezzata. Le parole della Cina sono state interpretate come acqua che vuole spegnere il fuoco. Intanto, l’India negli anni ha rafforzato le sue relazioni con i Paesi vicini in chiave anti-cinese.

New Delhi riuscirà a superare la morte di venti militari? C’è chi lo spera. In caso contrario, potremmo prepararci a vedere un nuovo teatro di conflitto. Questo sì che destabilizzerebbe l’intera area asiatica, già provata dalla pandemia.