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Festival Yulin 2020, cani e gatti al macello nonostante i divieti

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In Cina, via libera al Festival di Yulin 2020, omaggiando la tradizione nonostante i divieti.

Al via il Festival Yulin 2020, ma il polverone di polemiche è sempre più fitto. L’ultima in ordine di tempo riguarda la denuncia che Humane Society International – che negli ultimi tempi ha salvato la vita a più di 60 animali dal macello – secondo cui il consumo di cani e gatti in Cina è ancora consentito nonostante Pechino abbia cambiato la classificazione da ‘bestiame’ ad ‘animali da compagnia‘.

Il 21 giugno, nonostante i divieti si stiano già diffondendo per il Paese, al Festival di Yulin potranno degustare per strada la carne di cani e gatti, i cui corpi macilenti verranno precedentemente macellati al riparo da alcuna norma igienica e di sicurezza alimentare.

Contro il Festival si è espressa anche la conduttrice e giornalista Rita Dalla Chiesa, che in un tweet ha chiesto: “È peccato mortale volere l’estinzione del popolo cinese?”.

Festival Yulin 2020 e il consumo di cani in Cina

Gli italiani ricorderanno bene Yulin in Cina al cui festival Le Iene dedicarono uno speciale grazie al quale piovvero critiche da ogni ambiente. A dire la verità, non è solo la Cina a detenere il triste record del macello di cani e gatti, ma tutti i mercati umidi asiatici rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica. Ogni anno in Asia vengono uccisi circa 30 milioni di animali domestici – 10 milioni nella sola Cina – per saziare la ‘fame’ da tradizione del consumo di strada.

Mentre l’OMS avverte che queste pratiche diffondono rabbia e colera, molti attivisti e associazioni animaliste puntano il dito contro il maltrattamento degli animali perché cani e gatti percorrono l’immensa Cina per giorni e giorni e, disidratati, si avviano poi alla macellazione. Si calcola che il 64% dei Cinesi sia contro questa tradizione e per questo motivo si stanno mobilitando molte piattaforme per i diritti degli animali e moltiplicando le petizioni, soprattutto online.

Cane pronto per essere ucciso

A partire dagli esempi di città quali Shenzhen e Zhuhai, La Cina vieta il consumo dei cani e gatti. Sulla falsariga del rispetto dei diritti civili anche degli animali domestici, il Celeste Impero dichiara dunque guerra ai mercati umidi di casa propria, nonostante già da ora stia emergendo un mercato nero degli animali domestici e cani e gatti continuano ad essere rubati di nascosto, uccisi e mangiati.