Ancora un atto di violenza da parte della polizia negli Stati Uniti: nell’ultimo video circolato sui social network si vede come, nel mese di aprile, sia stato ucciso Carlos Ingram Lopez, un ragazzo di 27 anni ispanico. Luogo dell’evento è Tucson, in Arizona.
We Latinos deserve justice and protests too. I beg of you all to use your God blessed platform to bring justice to Carlos Ingram Lopez @oldmanebro @EBROINTHEAM @LAURASTYLEZ @Rosenbergradio @HOT97 https://t.co/2Ijegeb5w9
— Dennis B (@its_me_dennis_b) June 25, 2020
L’ennesimo video che testimonia i metodi brutali della polizia negli Stati Uniti arriva dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso lo scorso maggio e la cui morte ha provocato tantissime proteste in tutto il mondo.
Carlos Ingram Lopez ucciso dalla polizia
La vittima dell’ennesimo atto violento da parte delle forze dell’ordine statunitensi è Carlos Ingram Lopez, 27 anni, morto durante l’arresto a Tucson, in Arizona. Nel video della body camera, diffuso dalla polizia ad oltre due mesi dall’episodio, si vedono gli agenti inseguire l’uomo dentro una casa, ammanettarlo e tenerlo con la faccia a terra per 12 minuti mentre chiede dell’acqua e mormora le stesse parole pronunciate da George Floyd prima di morire: “Non riesco a respirare”.
I tre agenti coinvolti nella morte di Lopez, 27enne ispanico, hanno presentato le loro dimissioni, mentre il capo della polizia Chris Magnus ha offerto le sue dopo la diffusione del video: nello specifico, si tratta di Samuel Routledge, Ryan Starbuck e Jonathan Jackson. Sul caso del 27enne ispanico è intervenuta anche la ‘sindaca’ di Tucson, Regina Romero, prima latina a guidare una città largamente ispanica, che si è detta “profondamente turbata e indignata” per quanto accaduto a Carlos Ingram Lopez.