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In Italia arriva il miele cinese senza api, ma è concorrenza sleale

miele cinese senza api

Il miele cinese senza api, un prodotto a basso costo che distrugge gli apicoltori italiani.

Gli apicoltori italiani si trovano davanti ad un nuovo ostacolo che arriva dall’estero: il miele cinese senza api che sta riscuotendo un grande successo nella penisola anche grazie al suo prezzo stracciato rispetto alla concorrenza. Quello cinese viene spesso contraffatto, adulterato e miscelato con quello naturale e costa poco più di un euro al chilo contro i quasi 4 di quello italiano. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori Italiani che parla di concorrenza sleale in quanto è molto difficile controllare che il falso miele varchi i confini nazionali e a risentirne è l’apicoltura italiana.

Il miele cinese senza api

Cia-Agricoltori Italiani chiarisce poi che il miele “cinese” è in sostanza un finto miele creato a tavolino, con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e con metodologie di produzione non conformi alle norme europee, dove l’uomo si sostituisce alle api nella realizzazione del processo di maturazione. Si tratta dunque di una produzione artigianale decisamente più rapida ed economica che accelera i processi di deumidificazione e maturazione che le api effettuano con tempi molto più dilatati, che rendono il prodotto finale privo delle sue peculiari caratteristiche di genuinità.

Le esportazioni di miele cinese in Europa a prezzi concorrenziali, fa sapere ancora Cia, sono di circa 80mila tonnellate. Da qui le attuali difficoltà di mercato per i 63mila apicoltori italiani, un comparto che conta 1,5 milione di alveari, 220 mila sciami, 23 mila tonnellate di prodotto e oltre 60 varietà. Le pesanti ricadute della concorrenza del falso miele non riguardano solo la filiera ma tutta l’agricoltura italiana, che dipende al 70% dalle api nella loro funzione di impollinatori.