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Coronavirus, aumento di contagi e morti in America Latina

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A preoccupare il mondo è soprattutto l'America Latina, dove il Coronavirus non arresta la propria corsa.

Per gli Stati Uniti e l’America Latina la lotta al Coronavirus è tutt’altro che giunta al termine: da marzo, ormai, la situazione è totalmente fuori controllo, e anche il mese di luglio non sembra esser iniziato nel migliore dei modi per quanto concerne il numero di contagi. Negli Stati Uniti, per esempio, si registra il record di nuovi positivi e Miami è costretta a chiudere la notte – con un coprifuoco dalle 22 alle 6 – per poter contenere il contagio della diffusione.

A Chicago, invece, per evitare il diffondersi del Coronavirus, è stata resa obbligatoria la quarantena di 14 giorni. In America Latina, piuttosto, si lascia circolare il Covid liberamente: e i dati sono sotto gli occhi di tutti. Le mancate iniziative di concerto dei governatori locali sta facendo registrare aumenti in termini di contagi e morti a causa della nuova infezione.

Coronavirus, i contagi in America Latina

Dopo giorni di stabilità, infatti, il bilancio è tornato a mostrare una netta tendenza al rialzo con un aumento dei contagi. Stando a quanto riportato nell’ultimo bollettino – diramato giovedì 2 luglio, sulla base di uno studio statistico che ha preso in esame i dati ufficiali di 34 Paesi dell’area latinoamericana – i contagi sono saliti a 2.723.302 (+74.059) ed i morti a 121.382 (+2.778).

I casi registrati dall’inizio della pandemia hanno sfiorato il range dell’1,5 milioni in Brasile (1.496.858, +48.107), mentre i decessi globali sono 61.884 (+1.252). Seguono Perù (292.004 e 10.045) e Cile (284.541 e 5.920), e altri sette paesi con più di 30mila contagi: Messico (238.511 e 29.189), Colombia (106.110 e 3.641), Argentina (69.941 e 1.385), Ecuador (59.486 e 4.649), Panama (35.235 e 667), Repubblica Dominicana (34.197 e 765), e Bolivia (34.227 e 1.201).