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Coronavirus, virologo Silvestri: "Seconda ondata ancora senza vaccino"

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Il virologo Guido Silvestri afferma che in caso di seconda ondata di covid bisognerà sfruttare ancora le misure utilizzate durante il lockdown.

Il virologo di origine italiana Guido Silvestri ha parlato della probabilità di dover affrontare una seconda ondata di covid ancora senza vaccino. Sono circa 180 i prototipi di vaccini candidati, ma al momento si vagliano altre armi più specifiche e riproducibili dal sangue di pazienti guariti dal covid, come plasma e anticorpi monoclonali.

Seconda ondata, parla il virologo Silvestri

Il virologo Guido Silvestri si mostra ottimista per lo sviluppo di un vaccino, ma ci tiene a precisare che la seconda ondata di covid sarà ancora da affrontare con i mezzi di prevenzione che oggi conosciamo.

Di origine italiana, oggi il virologo è a capo del Dipartimento di Patologia all’Università Emory di Atlanta, negli Usa, e prova a fare il punto della situazione a livello scientifico: “Ci sono al momento 179 candidati vaccini in via di sviluppo, di cui 17 in fase clinicaha spiegato il virologo- ma non credo che potremo contare su questi vaccini per contrastare una eventuale seconda ondata nel dicembre/gennaio 2020-2021“.

Situazione da monitorare

Secondo Silvestri, “La situazione in Italia rimane buona, con ad oggi solo 71 persone in terapia intensive per Covid-19, 940 ricoveri ospedalieri e 14.621 casi attivi“.

Tuttavia, rimane inspiegabile come mai si siano registrato un picco alla riapertura: Stagionalità, distanziamento sociale, interventi di prevenzione mirata, immunità naturale. Tuttavia, sarà importante continuare ad analizzare e capire cosa sta succedendo, perché se la R0, l’indice di trasmissione per Sars-CoV-2 in Italia (ed in Europa) rimane inferiore a 1 senza lockdown è una notizia bella ed importante per tutti“.

Nuove armi

In attesa del nuovo vaccino, il virologo spera di poter contare su due nuove armi in previsione di una seconda ondata, come gli anticorpi monoclonali e il plasma: “Ci sono vari anticorpi monoclonali derivati dal sangue di soggetti guariti, da usare da soli o in combinazioni (i cosiddetti cocktails), che si sono dimostrati potentissimi nei vari modelli animali per Covid-19 e che ora sono in studi clinici di Fase I e II“.