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Donna muore dopo 11 anni di agonia per un incendio in discoteca

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Irina è una delle vittime dell'incendio al Cavallo Zoppo in Russia. Dopo 11 anni di agonia è morta a seguito di innumerevoli lesioni e sofferenze.

Una donna ha perso la vita in Russia dopo ben 11 anni a causa di un incendio. Si chiama Irina Pekarskaya una delle vittime del disastro al Cavallo Zoppo a Perm nel 2009. La ragazza ha sopportato le sofferenze dei danni riportati. Durante il coronavirus è spirata da sola senza l’affetto dei suoi familiari.

Donna muore 11 dopo un incendio

Irina Pekarskaya aveva 33 anni quando è rimasta intrappolata nell’affollata discoteca “Cavallo zoppo” nel 2009 a Perm, in Russia. Con l’esplosione dei fuochi d’artificio decine di persone furono bruciate vive dopo che il tetto prese fuoco. È stato descritto come il peggior incendio della Russia. Madre di due figli, Irina è tragicamente diventata la 157a vittima ed è morta da sola a causa delle restrizioni del coronavirus. Aveva subito il 60% di ustioni ai polmoni, un danno cerebrale tossico e una frattura della mascella. Era paralizzata, incapace di parlare e le gambe e le braccia si erano atrofizzate. All’indomani dell’orrore fu portata in Germania per essere curata, ma il decorso della malattia è stato terribile a causa delle ferite. Sua mamma, Galina, di 71 anni, ha raccontato che “sette anni dopo l’incendio scoppiò a piangere quando vide i suoi due figli per la prima volta”.

La morte durante il coronavirus

La famiglia non ha potuto dire addio alla donna a causa della pandemia da coronavirus. “Irina non ha avuto altro che soffrire per tutti questi 11 anni – ha spiegato la mamma -. Voglio ricordarla come era quando era viva”. Il suo compagno Sergey Kolpakov, allora 49enne, era uscito fuori al locale per una sigaretta ed è sopravvissuto alla catastrofe. Per diversi anni ha cercato disperatamente di raccogliere fondi per il trattamento di Irina. Il terribile incendio è stata una delle peggiori tragedie della Russia dalla caduta dell’Unione Sovietica.