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Coronavirus, le nazioni dove torna il lockdown

Coronavirus: disposto nuovo lockdown in alcune nazioni

In alcuni Paesi riparte il lockdown: a causa di nuovi focolai, le autorità decidono di richiudere.

A seguito a una nuova ondata di contagi da Coronavirus, molte nazioni hanno deciso di richiudere intere zone, attraverso il blocco dei confini e la reintroduzione di misure restrittive atte a contenere la pandemia. Riparte così il lockdown.

Nazioni in cui torna il lockdown

A causa della diffusione di nuovi focolai, le autorità di alcuni Paesi hanno disposto la richiusura. Secondo dati ufficiali diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Coronavirus ha già causato più di 12,9 milioni di contagi in 196 nazioni. Le vittime sarebbero 566.128. Fra questi paesi emergono l’Australia, le Filippine, il Giappone, il Marocco e la Spagna.

L’Australia

Nello Stato di Victoria, gli abitanti di Melbourne sono confinati per un minimo di sei settimane. La seconda metropoli australiana ha registrato 191 contagi in 24 ore. Per questa ragione, il premier Daniel Andrews ha decretato la nuova chiusura da martedì 7 luglio. La popolazione di Melbourne può uscire di casa soltanto per recarsi al lavoro, fare spese necessarie e per cure mediche. Gli studenti seguono la didattica a distanza e i locali possono fare solo consegne a domicilio. Tanta paura si è diffusa anche fra gli abitanti di Sydney dopo la scoperta di un focolaio in un pub, con 21 casi positivi. Le autorità hanno vietato feste notturne e assembramenti e hanno disposto la chiusura di tre pub e di tutte le zone vicine.

Le Filippine

Il lockdown torna pure nelle Filippine, precisamente a Navotas, una delle 16 municipalità di cui è formata Manila. Per le prossime due settimane, circa 250 mila abitanti di Navotas dovranno rimanere chiusi in casa, dopo un crescente aumento di contagi e decessi negli ultimi giorni. Sono stati registrati 931 casi positivi e 59 vittime. Gli abitanti hanno il permesso di uscire solo per andare al lavoro, i negozi rimarranno aperti e per la ristorazione è autorizzata la sola consegna a domicilio. Con 57 mila casi e 1.599 morti, le Filippine sono il secondo Paese del sud-est asiatico maggiormente colpito dalla pandemia dopo l’Indonesia. Manila è stata l’epicentro della pandemia e a provocare la nuova ondata di casi è stato il rientro di migliaia di persone che lavorano all’estero.

Il Giappone

Due basi militari Usa a Okinawa, nel sud del Giappone, sono in quarantena dopo i 62 casi di Covid-19 registrati al loro interno, mentre nel Paese cresce la tensione per la presenza di truppe statunitensi. “Fino a nuovo ordine” sia i Marines che i civili che lavorano in loco e vivono sul posto con le loro famiglie non potranno uscire dalle basi di Futenma e Camp Hansen. Inoltre, i militari statunitensi e le loro famiglie in arrivo nella regione dovranno osservare la quarantena all’interno stesso delle basi.

Il Marocco

Da lunedì 13 luglio, è stata disposta la chiusura anche nella città di Tangeri, in Marocco. Le autorità hanno sospeso trasporti pubblici, sono stati chiusi bar, mercati, negozi e rafforzati i controlli, affinché le persone non lascino le loro case se non in caso di “estrema necessità”. Il Marocco, che conta 36 milioni di abitanti, ha già registrato 15.745 contagi e 250 vittime. Nel regno del Nord Africa è obbligatorio indossare la mascherina, pena sanzioni. Fino a nuovo ordine, i confini nazionali rimangono chiusi, ad eccezione dei marocchini bloccati all’estero e degli stranieri che si trovano nel Paese, autorizzati a rientrare o ripartire da martedì 14 luglio.

La Spagna

Le autorità della Catalogna hanno deciso di riconfinare una parte della popolazione in ben 8 Comuni della regione settentrionale. Sono attivi ben 73 focolai. Sulla carta dovrebbero essere vietati ingressi e uscite da Lleida e altri sette Comuni della provincia di Segrià, ad eccezione delle attività essenziali, a causa dell’aumento preoccupante dei casi di contagio da Coronavirus. Si può uscire di casa solo per motivi di forza maggiore, sono vietati gli incontri di più di dieci persone e per la ristorazione sono autorizzate le sole consegne a domicilio. È da sabato 11 luglio che gli abitanti della zona sono isolati dal resto della Catalogna. Recentemente, nuovi focolai di Coronavirus sono stati scoperti anche nel Paese basco e in Galizia.