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Ue: "Stop a nuovi lockdown, serve il vaccino"

La sede della Commissione Europea

La Ue scende in campo con un documento programmatico per evitare nuovi lockdown e prevenire una seconda ondata di Covid.

Bisogna dire ‘no’ a nuovi lockdown. La Commissione Europea è sempre più decisa a spintonare quanto più possibile la pandemia da Covid19 e per farlo chiede ai paesi membri uno sforzo congiunto ed usare “il tempo a disposizione” per attuare misure ancora più drastiche fino a settembre. Durante l‘incontro di ieri tra il capo del Governo Giuseppe Conte e la cancelliere tedesca Angela Merkel, oltre al Recovery Fund sembra che si sia parlato anche di questo. “Dobbiamo assolutamente evitare una seconda ondata di Covid” ha sentenziato, decisa la Merkel. Per questo motivo gli alti vertici della Ue sono sempre più convinti di non abbassare la guardia e allestire i migliori rimedi per non farsi trovare impreparati di fronte una possibile seconda ondata di Coronavirus, dalla vaccinazione di massa dell’influenza stagionale al rafforzamento dei sistemi sanitari regionali e nazionali, fino all’efficacia dei metodi di isolamento dei contagi e rintracciamento.

Nuove misure seconda ondata Covid

L’eventuale seconda ondata di Coronavirus in Europa preoccupa e non poco gli ambienti politici del Vecchio Continente, ed in particolare Ursula von der Leyen che presenterà domani 15 luglio a Bruxelles una Comunicazione urgente ai rappresentanti dei Paesi membri per evitare nuovi lockdown. Attraverso la Comunicazione, la Commissione da lei presieduta farà il punto della criticità del Coronavirus in Europa ed esorterà a “imparare le lezioni del passato e rimanere altamente vigili, usando questo periodo di basse infezioni per rinforzare la nostra preparazione e per approntare piani di risposta coordinata contro nuovi focolai”.

Quali sono le nuove misure di contenimento contro una seconda ondata di Covid in Europa? Il piano messo a punto in seno all’Unione fa leva su alcuni capisaldi su cui i paesi membri hanno fondato le proprie politiche di contenimento della pandemia da marzo fino a oggi. Per esempio, una protezione sempre maggiore delle categorie più vulnerabili, come anziani e malati di patologie respiratorie e di quelle connesse ad un aggravamento a causa del Covid (diabete, pressione, patologie cardio-vascolari). In secondo luogo il potenziamento dei sistemi sanitari, l’efficacia nell’isolare l’insorgenza di nuovi focolai del virus – come quelli recentemente sorti in Italia – ma soprattutto il via libera alla vaccinazione di massa dell’influenza stagionale, per evitare che una diffusione a tappeto del virus stagionale porti le nostre terapie intensive a situazioni di emergenza come quelle verificatisi nei mesi passati.