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Crisi delle pompe funebri in Norvegia, la mortalità è in calo

Crisi delle pompe funebri in Norvegia

Per "colpa" delle misure anti Covid, che funzionano anche contro altri virus, c'è crisi per le pompe funebri in Norvegia.

Grossa crisi per le pompe funebri in Norvegia, sembra che la mortalità si stia riducendo così tanto da mettere in difficoltà queste aziende. Diverse hanno chiesto aiuto allo Stato: “A quanto pare le misure imposte per contrastare il Covid sono state efficaci anche su altri virus”, ha spiegato il titolare di un’agenzia durante un’intervista alla Afp.

Norvegia, crisi delle pompe funebri

Da tre generazioni, la famiglia Lande si occupa di gestire un’agenzia di pompe funebri molto nota in Norvegia. Uno dei membri, Erik, ha voluto parlare della crisi che sta affliggendo il settore: “Alcune delle persone anziane che in circostanze normali sarebbero decedute sono invece ancora vive”, ha detto in riferimento alle misure anti Covid, adottate anche per combattere altri virus. Di solito, l’agenzia riceve in media 30 richieste di cerimonie funebri in un mese ma in questo periodo il numero è precipitato a meno di 10 senza togliere il divieto di svolgimento di queste, come misura anti contagio. Nessuno dei casi trattati, comunque, è stato un decesso per Coronavirus.

Tasso di mortalità minimo, anche quello Covid

In altri Paesi, com’è successo anche in Italia e nello specifico a Bergamo, i morti per la pandemia sono stati talmente tanti che diversi cimiteri hanno dovuto chiudere. Durante il picco della pandemia, non c’era più posto in questi luoghi per le salme né si potevano svolgere funerali. Il tasso di mortalità per Covid in Norvegia è sceso allo 0,45% a marzo 2020, quando nello stesso periodo in Italia era del 10% e in Spagna del 7. Persino nelle limitrofe Danimarca e Svezia la percentuale era superiore, rispettivamente del 2 e dell’1,6%.