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Coronavirus, gli ultimi dati dal mondo: "Africa a rischio"

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Aumentano i casi nel mondo di coronavirus ma arriva la speranza del vaccino. Intanto Trump indossa "per la prima volta" la mascherina.

Il coronavirus nel mondo continua a mietere vittime. L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) mette in guardia sulla situazione coronavirus in Africa. Sono destabilizzanti i dati che arrivano dal Sud del continente. Secondo il capo delle emergenze Micheal Ryan: “Purtroppo il Sudafrica può essere un precursore, può essere un avvertimento per ciò che accadrà”. Aumentano i casi in Messico ed allarme per il Brasile: superati 80mila morti.

Coronavirus, i dati dal mondo

Sono altissimi i numeri che arrivano dall’Africa per quanto riguarda la situazione coronavirus. Secondo gli ultimi aggiornamenti solo nel sud del continente si sono registrati 373mila casi, ovvero la metà di quelli registrati nell’intera Africa. Secondo il capo delle emergenze, Micheal Ryan, i numeri sono in aumento e solo in una settimana i casi sono aumentati del 30%. “In Kenya sono aumentati del 31%, in Madagascar del 50%, in Zambia del 57% e in Namibia del 69%”, ha spiegato Ryan.

Usa, Trump contro le mascherine

Negli Stati Uniti le decisioni del presidente Trump fanno ancora discutere, come i suoi commenti sui social. Il presidente ha twittato una sua foto con la mascherina – indossata per la prima volta da quando è scoppiata la pandemia – affermando che: “Siamo uniti nello sforzo di sconfiggere l’invisibile virus cinese e molti dicono che indossare la mascherina è patriottico quando non si può mantenere il distanziamento sociale. Non c’è nessuno più patriottico di me, il vostro presidente preferito”.

La speranza da Oxford

Un barlume di speranza arriva da Oxford. I tabloid inglesi non fanno altro che parlare della ricerca e di un potenziale vaccino che dovrebbe contrastare il contagio.

Riparte l’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita riapre al pubblico. Dopo la riapertura della statua della libertà in America, anche in oriente ricomincia il flusso di pellegrini, per lo più sauditi. Saranno ammessi all’hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, solo i residenti del regno.

Ucraina: 60mila casi

Preoccupanti anche i numeri raggiunti in Ucraini di contagi da coronavirus. Sono 60.166 e 1.518 le persone sono morte al 21 luglio. I dati sono stati trasmessi da Reuters il ministro della sanità ucraino Maksym Stepanov. Intanto nel paese infiammano le polemiche per il blocco anti-contagio, come annunciato dal presidente Volodimir Zelenskij, ma resta comunque cauto il governo a riaprire.

Preoccupazione per il Sud America

Il bilancio che arriva dal Brasile sul numero delle vittime è allarmante. Secondo quanto riferito dal ministero della salute, nel Paese si sono superate le 80mila vittime ed i casi sono arrivati a 2,1 milioni. Oltre a Bolsonaro, anche due ministri brasiliani sono risultati positivi al tampone.

Non da meno la situazione in Messico. Il dipartimento della Sanità registra 5.172 nuovi casi, arrivando a quasi 350 mila contagiati. Alcune aree turistiche messicane hanno ripristinato l’obbligo della mascherina e nell’aerea meridionale dello stato, sulla costa caraibica di Quintana Roo sono stati reintrodotti i limiti dell’occupazione alberghiera. Intanto a Baja California di La Paz sono chiuse le spiagge.

Obbligo di mascherina per tutti i cittadini e turisti. I trasgressori che in Messico si rifiutano di indossare la mascherina possono ricevere una multa fino a 385 dollari.

Record di morti anche per l’Argentina che registra 113 decessi in 25 ore, arrivando ad un numero totale di 1.373 vittime. Il paese ha revocato alcune misure restrittive, come il confinamento obbligatorio imposto nella capitale e nelle periferie. Nonostante l’aumento dei casi non è stato revocata nessuna restrizione.

A La Paz, la capitale della Bolivia, la pandemia cammina molto velocemente. Lo stesso vale per Cochabamba, che si trova nella parte occidentale del Paese. Molti pazienti muoiono nelle case, mentre gli ospedali sono saturi. I casi nella capitale sono 9.655, mentre a Cochamabma 6.406. La Bolivia, con 11 milioni di abitanti, ha registrato finora circa 60 mila casi di contagio e 2.151 morti. I casi, secondo il capo nazionale dell’epidemiologia Virgilio Prieto “raddoppiano ogni settimana”.