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Recovery Fund, c'è l'accordo. Conte: "Giornata storica"

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Dopo quattro giorni e quattro notti di trattative l'Ue è giunta ad un'intesa sul Recovery Fund da 750 miliardi.

Raggiunto finalmente l’accordo sul Recovery Fund e sul Bilancio Ue 2021-2027. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio dell’Unione Europea Charles Michel. Il lunghissimo negoziato è durato ben quattro giorni e quattro notti e, al momento dell’adozione delle conclusioni, è seguito un applauso. Nel dettaglio il Recovery Fund ha una dotazione di 750 miliardi di euro, di cui 390 miliardi di sussidi. Il Bilancio Ue, invece, è stato fissato a 1.074 miliardi.

Le reazioni politiche

Dopo l’accordo sul Recovery Fund, una serie di reazioni politiche dal vecchio Continente. L’ex Premier italiano, Paolo Gentiloni, attuale commissario Ue per l’Italia, esulta: “Si tratta della più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro”. Per Angela Merkel non è stato facile ma adesso l’Europa può ripartire con forza e unita. “Abbiamo dimostrato di essere in grado di agire”, ha spiegato la Cancelliera tedesca.

Esulta la Spagna dopo l’ok sul Recovery Fund. “Oggi gettiamo le basi per una risposta alla crisi del Covid-19 senza dimenticare il domani. Comincia la strada verso una grande modernizzazione, che pone l’Europa al posto che merita: in prima linea, senza lasciare indietro nessuno” ha commentato Pedro Sanchez. Soddisfatto per i maggiori ‘sconti’, invece, Mark Rutte – grande avversario del Premier Conte durante il negoziato – che ha commentato: “Buon pacchetto per i Paesi Bassi e per l’Europa”.

Conte: “Ora dobbiamo correre”

Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre – ha detto il premier Giuseppe Conte – Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo. Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie“.

Recovery Fund, il summit

Una delle prime reazioni alla conclusione del summit è stata quella del presidente francese Emmanuel Macron che sui social ha esultato: “Una giornata storica per l’Europa”. Si è trattata della riunione più lunga nella storia dell’Unione Europea. Il fatto che si stesse giungendo ad una risoluzione era stato anticipato poche ore fa da fonti italiane.

La competenza della Commissione

La soluzione finale – avevano spiegato all’Ansa fonti della delegazione italiana in Europa – consente l’attivazione del freno di emergenza solo in casi eccezionali che comporta un passaggio in Consiglio europeo senza conferirgli facoltà decisionali. L’intera procedura ricade sotto competenza della Commissione, le cui prerogative sono state esplicitamente richiamate nel testo dietro richiesta del presidente Giuseppe Conte. La delegazione italiana ha altresì acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione. Questo significa nessuna possibilità di veto in nessuna fase della procedura”.

La battaglia dei Frugali

Per quattro giorni, insomma, gli stati “Frugali” hanno dato battaglia chiedendo la riduzione delle sovvenzioni da 500 a 390 miliardi da immettere nelle economie per risollevarsi dopo la fase di emergenza sanitaria del coronavirus. Sono stati i leader stessi di Austria, Danimarca, Olanda e Svezia a definirsi in tal modo utilizzando il termine inglese “frugal” ovvero parsimonioso, in una lettera inviata al quotidiano finanziario Financial Times.