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Il Coronavirus torna in Vietnam: 80mila turisti costretti a evacuare

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100 voli al giorno verso 11 Paesi per far evacuare 80mila turisti dal Vietnam dopo il ritorno del Coronavirus.

Da 99 giorni non si registrava nessun caso di Coronavirus e il peggio sembrava alle spalle per il Vietnam. Ma adesso, il Paese asiatico si trova costretto a fare i conti nuovamente con il Covid: sono stati confermati nuovi casi di infezione dopo ben tre mesi di ‘nulla assoluto’. Le misure restrittive imposte da Hanoi – come distanziamento sociale, rigidi controlli alle frontiere, la quarantena per i positivi – hanno avuto effetto benefico ma non sono bastate per evitare il diffondersi del contagio. Domenica 27 luglio le autorità del Vietnam hanno deciso di evacuare 80mila turisti da Danang, nel centro del Paese, dopo la segnalazione di un focolaio di Coronavirus in città.

Coronavirus in Vietnam: evacuati 80mila turisti

La decisione, seppur sofferta, è stata presa per evitare la trasmissione del virus dopo la segnalazione di tre positivi al Covid in Vietnam. Lo Stato asiatico, per poter completare il processo di evacuazione, ha evidenziato come saranno necessari ben quattro giorni e un centinaio di voli diretti verso ben undici Paesi. Il primo caso di Coronavirus, registratosi dopo tanto tempo, risale a venerdì 24 luglio e riguarda un uomo di 57 anni.

Il Vietnam è stato uno dei Paesi ‘migliori’ nella lotta al Coronavirus: il 24 gennaio, il giorno dopo i primi casi confermati ufficialmente da Wuhan, sono stati bloccati tutti i voli da e per la città cinese dell’Hubei, che per prima ha fatto i conti con il coronavirus. “Non abbiamo aspettato solo le linee guida dell’Oms – ha dichiarato nelle scorse settimane Pham Quang Thai, numero due del Dipartimento di controllo delle infezioni dell’Istituto nazionale di igiene ed epidemiologia di Hanoi -. Abbiamo usato i dati che arrivavano dall’estero e dall’interno del Paese per agire in anticipo”.