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Usa, morta madre con le sue due figlie in auto: l'ipotesi di overdose

Usa, morta madre con le sue due figlie in auto: l'ipotesi di overdose

Pensava di aver superato la fragilità, poi il lockdown l'ha riportata alla tossicodipendenza. La tragica storia di una mamma e le sue due figlie.

Era una madre modello, poi è stata ritrovata morta con le sue due figlie in un’automobile. C’è l’ombra della tossicodipendenza nella storia di Natalie Chambers, una donna di 31 anni che aveva superato un periodo di depressione. Eppure, forse a seguito del lockdown forzato, i mostri erano ritornati a galla. Purtroppo, un’overdose l’ha stroncata e – fatalmente legate – sono morte anche le due figlie di due e quattro anni per l’eccessivo caldo all’interno del veicolo. Sul caso sta indagando la polizia.

Morta madre e due figlie: la vicenda

La triste vicenda è stata confermata il 23 luglio scorso con il ritrovamento dei corpi. La sera precedente, Natalie aveva detto ai familiari che avrebbe portato le figlie a teatro. Purtroppo, la macchina non è mai arrivata a destinazione. Dopo poche ore, gli stessi familiari hanno avvertito gli agenti. È stato possibile ricostruire la dinamica solo grazie alle telecamere stradali. L’automobile – un Suv – è stata ritrovata in un parcheggio distante un’ora da casa. Nell’abitacolo, la 31enne senza vita dopo un’overdose. Le sue due figlie, Izabel ed Elise Chambers, invece, erano nel sedile posteriore, morte anch’esse. In questo caso, pare sia stato fatale il caldo, che avrebbe stroncato le piccole vite. È stata disposta l’autopsia per verificare le effettive cause della morte della donna.

La madre e la ricaduta a causa del lockdown

La storia tragica accaduta a Forney getta luce su un aspetto ancora sottostimato. Le ripercussioni psicologiche dovute alla pandemia. Secondo 42 esperti mondiali, il lockdown a seguito del Covid-19 avrebbe accelerato processi di ricaduta in persone già fragili e causato altri disturbi mentali. In uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, gli esperti hanno individuato otto fattori legati alla pandemia che potrebbero aumentare il rischio di suicidio, come le preoccupazioni finanziarie, le violenze domestiche, l’abuso di alcol e droga. Per questo, gli esperti invitano a potenziare gli strumenti di assistenza psicologica verso i più fragili, come i disoccupati.

Il caso tragico di Natalie sarebbe proprio un esempio. In passato, la donna aveva combattuto contro la tossicodipendenza, uscendone. Secondo i familiari, i mesi di ferreo lockdown hanno influito irrimediabilmente sulla giovane mamma. Ipotesi confermata anche dal Treehouse Recovery Center e Vertava Health di Scurry, in Texas: nel solo Stato, si registra un aumento del 21 perento delle prescrizioni di antidepressivi dall’inizio della pandemia.