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Pacchi di semi dalla Cinanessuno ha ordinato: il mistero in America

pacchi di semi dalla Cina

Pacchi di semi dalla Cina, la truffa di facciata per ingannare chi acquista online.

Uno scherzo? Una truffa? Cosa c’è dietro ai misteriosi pacchi di semi arrivati a casa di centinaia di cittadini degli Stati Uniti e del Canada ancora non è chiaro. Di certo al momento c’è che la spedizione, stando a quanto riportato dalla bolla di viaggio, è partita dalla Cina e che nessuno dei destinatari aveva ordinato nulla di ciò che ha trovato nei pacchetti. Su alcuni c’era scritto che contenevano gioielli, su altri che all’interno c’era un giocattolo.

Misteriosi pacchi di semi dalla Cina

Da una prima analisi, più che di una truffa ai danni di chi ha ricevuto i semi si tratterebbe di un inganno rivolto a chi fa acquisti online. Tecnicamente si chiama brushing scam, una truffa di facciata. A spiegarne il funzionamento è Il Post: “Commercianti online che per vendere i propri prodotti usano grandi piattaforme di e-commerce, come Amazon, eBay, Alibaba o Etsy, assoldano altre persone (i cosiddetti brushers) per creare su questi siti falsi profili legati a indirizzi reali di altri paesi, e usarli per fare degli ordini sui negozi dei commercianti. Il fine ultimo è che i brushers facciano recensioni positive ai venditori, migliorando la loro reputazione online”.

“L’invio di pacchetti indesiderati – riporta sempre Il Post – servirebbe solo per permettere ai commercianti di registrare vere spedizioni e quindi ai brushers di scrivere recensioni: per poterle fare bisogna effettivamente che il venditore abbia spedito qualcosa e che qualcuno lo abbia ricevuto. Il contenuto dei pacchetti è irrilevante, dato che le piattaforme di e-commerce non hanno modo di verificarlo”

La risposta della Cina

In merito alla questione dei pacchi di semi ricevuti dalla Cina, i dipartimenti dell’Agricoltura di Stati Uniti e Canada hanno invitato i cittadini a non aprirli e sopratutto a non mangiare né piantare i semi, in quanto potrebbero essere di specie vegetali invasive. Un commento alla vicenda è arrivato anche da un portavo ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, che ha chiesto ai due paesi americani di rispedire in Cina i semi per permettere alla Repubblica Popolare di eseguire le opportune indagini e rintracciare i responsabili.