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Indagini Trump, sospetta frode fiscale e assicurativa

Il presidente statunitense Donald Trump sotto accusa

Svolta nelle indagini Trump, la Corte Suprema rimuove autorizza la richiesta atti. Il tycoon accusato di frode fiscale e assicurativa.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dovrà rispondere di frode fiscale e assicurativa, secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano a stelle e strisce The New York Times. Così il noto organo d’informazione interpreta le ultime rivelazioni sulle indagini Trump dopo che la procura newyorchese ha richiesto agli atti una serie di documentazioni fiscali e personali al presidente repubblicano e lo stesso procuratore in settimana abbia confidato ad alcuni giornali l’esistenza di un sospetto che Trump abbia pompato le proprie ricchezze per un accesso privilegiato a banche e istituti di credito assicurativo. Le primi indagini sui conti correnti gonfiati di Trump emersero già nel marzo del 2019 quando la procuratrice James cominciò a vederci chiaro sul tentativo di acquisizione della squadra di football americano Buffalo Bills.

Indagini su Donald Trump

Sono rivelazioni scottanti, che, se confermate, potrebbero ledere seriamente la posizione di Trump in vista delle prossime presidenziali americane, sulle quali lo stesso tycoon ha insistito affinché si pospongano.

Questo secondo filone d’indagine è stato aperto nell’agosto del 2019 quando il procuratore Cyrus R. Vance citò in giudizio la Mazar USA sulle dichiarazioni di redditi di Trump ma soprattutto riguardo alcune somme con cui il presidente statunitense avrebbe pagato alcune donne che affermavano avessero intrattenuto rapporti con Trump. Trump che, da par suo, aveva sempre messo alla porta la richiesta della procura riguardo la documentazione fiscale del presidente Usa adducendo ad una sorta di immunità fiscale derivante dalla posizione di presidente che ha ricoperto e ricopre tuttavia.

Dal 9 luglio scorso, però, svolta nelle indagini, perché l’accesso agli atti è stato autorizzato dalla Corte Suprema americana, che attraverso una maggioranza schiacciante ha di fatto negato ogni presunta immunità e dato il nulla osta alla procura per ricevere le prove che potrebbero inchiodare il presidente.