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Esplosione Beirut, l'esperto: "Era un deposito di armamenti"

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Secondo l'esperto, il nitrato d'ammonio si sarebbe dovuto trovare vicino a un deposito di armamenti per innescare l'esplosione di Beirut.

Danilo Coppe, geominerario esperto di esplosivistica in Italia ha commentato l’esplosione di Beirut, affermando che il disastro sia avvenuto a causa di di un deposito di armamenti e non per le tonnellate di nitrato d’ammonio, come reso noto nelle ultime ore. Scettico sulla dinamica dell’esplosione: “Senza innesco il nitrato rimane un semplice fertilizzante”.

Beirut, esplosione provocata da deposito di armamenti?

Come riportato da molte fonti estere, il nitrato d’ammonio avrebbe causato l’esplosione a Beirut, ma per un esperto italiano la causa sarebbe da attribuire alla presenza di un deposito di armamenti.

Danilo Coppe è un geominerario, nonché esperto di esplosivistica italiana, fondatore della SIAG (società italiana di esplosivista civile). La sua società engli ultimi anni ha avuto a che fare con ecomostri, acquedotti, ponti, palazzi, torri e perfino con il recente crollo del Ponte Morandi a Genova. In base alla sua esperienza, quindi, sul disastro di Beirut non ha dubbi: “Il nitrato d’ammonio non c’entra, quello era un deposito di armamenti. Il nitrato di ammonio fa del fumo giallo e lì si vede arancione e rosso, primo. Secondo: non erano 2.700 tonnellate, perchè se fossero state 2.700 tonnellate, voleva dire più di 100 container di nitrato di ammonio. E 100 container non esplodevano in simultanea così, perchè il nitrato di ammonio da solo se ne sta bravo“.

Esplosione inverosimile

Come sappiamo, il nitrato d’ammonio viene utilizzato principalmente come fertilizzante, ma deve esser legato a qualcosa per ottenere la miscela esplosiva: Il nitrato di ammonio è un fertilizzante, da solo non esplode, devi additivare con altre cose per fare degli esplosivi. E quindi dubito che avessero miscelato tutto quel nitrato di ammonio per farci, così, un mega deposito di esplosivo in mezzo al porto.

Nemmeno il più pazzo avrebbe mai creato un deposito di quella dimensione di quantità in una situazione così, inverosimile. Tra un’esplosione e l’altra ci sono tutte quelle microesplosioncine a raffica. E quindi uno cosa fa? Un deposito di esplosivo di fianco a una fabbrica di fuochi d’artificio? No, no. Non torna niente“, conclude l’esperto.