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Uccise il figlio strangolandolo: mamma viene arrestata 32 anni dopo

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Mamma uccide il figlio e copre la cosa per 32 anni: arrestata in seguito all'esame del Dna.

Il 15 maggio 1988, il corpo di un neonato era stato ritrovato da due bambini che giocavano, all’interno di un sacchetto di carta nascosto tra alberi e cespugli sulla riva di un torrente nella valle di Castro. L’autopsia aveva confermato che il bimbo fosse stato strangolato, ma di lui nessuna sapeva nulla e, anzi, non si riuscì mai a trovare una vera identità, tanto che il piccolo cominciò ad essere chiamato dalla stampa “Baby Joe Doe”. Ricevette un funerale a cui parteciparono oltre 200 persone, ma il suo omicidio rimase irrisolto. Ora, dopo 32 anni, per quella morte è finita in tribunale Lesa Lopez, 52 anni, moglie, madre e nonna di un bimbo di due, con la gravissima accusa di essere l’autrice dell’infanticidio di un neonato avvenuto 30 anni prima, neonato di cui le indagini genetiche hanno stabilito che fosse la madre. La mamma avrebbe dunque nascosto la gravidanza e ucciso il figlio, tenendo nascosto tutto per 30 anni.

Uccide il figlio: arrestata 32 anni dopo

Lopez, che mercoledì ha fatto la sua prima apparizione in tribunale con l’accusa di omicidio, è stata arrestata il 23 luglio scorso e trattenuta su cauzione di due milioni di dollari. La cinquantaduenne all’epoca dei fatti aveva 20 anni e, secondo le ipotesi dell’accusa, avrebbe ucciso il bambino subito dopo la nascita dopo aver nascosto la gravidanza alla famiglia.

Per tutti questi anni avrebbe dunque convissuto con questo terribile segreto, ignara del fatto che nel 2005, il DNA di una donna estratto dai reperti dell’epoca era stato confrontato con i campioni conservati dalle banche del DNA, conducendo a quello della madre del piccolo. Con l’aiuto di esperti di genealogia genetica forense dell’FBI e dei laboratori privati, il caso è stato riaperto un anno fa Lesa Lopez, identificata confrontando il DNA della madre del bimbo con quello prelevato da alcuni rifiuti reperti raccolti dalla spazzatura della Lopz. Il risultato è stato raggiunto usando gli stessi test del DNA che hanno portato alla cattura del Golden State Killer, nel 2018, assassino e stupratore seriale che ha continuato a uccidere per 30 anni.