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Un ristoratore italiano a Beirut: "La mia famiglia salvata da un muro"

ristoratore italiano a Beirut

Un ristoratore italiano a Beirut racconta l'esplosione dal suo personale punto di vista.

Le ultime ore a Beirut sono state senza dubbio le più complicare per Nicola Offredi, un ristoratore italiano che ha deciso di aprire un’attività proprio nella capitale del Libano. Per lui originario di Osio Sotto, in provincia di Bergamo, Beirut è una seconda casa da ormai 20 anni e, nell’intervista rilasciata all’Eco di Bergamo, ha detto: “Una tragedia simile non l’avevo mai vissuta”. Durante le esplosioni di martedì era in ascensore ed è rimasto bloccato, mentre per fortuna sua moglie e sua figlia hanno trovato protezione dietro un muro che le ha salvate: “Per fortuna loro si trovavano dietro il muro della casa e non è accaduto nulla”.

Un ristoratore italiano a Beirut

Una quotidianità stravolta, una vita che non sarà mai più come prima a Beirut, è questo quello che emerga dal racconto del ristoratore italiano: “Stamattina (ieri mattina, ndr) mi sono recato in centro, stavo andando al supermercato, ho visto scene di ogni genere, gente che andava in giro con lo scooter coperta di sangue. Sono usciti i militari per controllare la situazione, davvero uno scenario lugubre e tragico”. Già nel 2006 il ristoratore italiano era stato testimone di una guerra in Libano “e avevo provato, oltreché dolore, una profonda irritazione, le stesse di adesso. Il Libano – ha detto ancora Offredi – deve già fare i conti con una situazione di crisi economica particolare, poi abbiamo dovuto fare i conti anche noi con il dramma del Covid-19, adesso queste esplosioni, è tutto davvero assurdo”. Assurdo dover vedere amici che hanno la casa frantumata, “la nostra stessa casa con le finestre tutte dilaniate, gente ferita per l’esplosione dei vetri”.

Intanto a Beirut si continua purtroppo ad aggiornare il bollettino dei morti dopo dell’esplosione. Dal nuovo bilancio diramato dal ministro della Salute, Hamad Hassan, si apprende che i morti sono almeno 137 e 5000 i feriti.