Secondo un’analisi riportata dal New York Times i morti con coronavirus negli Stati Uniti sarebbero oltre 200 mila, vale a dire quasi 30 mila in più rispetto a quelli dei conteggi ufficiali. Molti stati sarebbero infatti molto indietro di settimane nel riportare l’esatto numero dei decessi.
Morti con coronavirus negli Stati Uniti
Quella citata dal giornale americano è una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention. Quando a marzo l’infezione ha iniziato a diffondersi negli Usa, la maggior parte dei decessi al di sopra dei livelli normali, si è registrata nel Nord-Est. L’epicentro iniziale della pandemia era infatti localizzato nello stato di New York e nel New Jersey.
Stando ai ricercatori, ancora a metà agosto la metà di tutte le morti del paese si registrano nel Nord-Est anche se i numeri nella regione sono drasticamente diminuiti rispetto al picco raggiunto nel mese di aprile. L’epicentro si è infatti spostato nel Sud e nell’Ovest facendo così crescere il numero di vittime anche in altre zone degli Stati Uniti. Gli studiosi hanno sottolineato che una delle cause potrebbe essere legata alle riaperture e all’allentamento delle restrizioni anti contagio.
Dato che il conteggio delle morti richiede tempo e molti stati sono in ritardo di settimane o mesi nell’inviare i rapporti, il CDC ha ritenuto che il bilancio dei morti sia sottostimato rispetto al conteggio completo.