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Coronavirus, la Spagna vieta il fumo all'aperto e chiude le discoteche

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Allo scopo di contenere la diffusione del coronavirus, la Spagna chiuso le discoteche mentre in Galizia per lo stesso motivo è stato vietato il fumo.

Nella giornata del 14 agosto la Spagna ha deciso di chiudere le discoteche del paese nel tentativo di contenere la seconda ondata di contagi da coronavirus. Già nelle ore precedenti la comunità autonoma della Galizia aveva introdotto il divieto di fumo per strada e ai tavolini all’aperto di bar e ristoranti se non si è ad almeno due metri di distanza dagli altri. È la prima regione spagnola ad aver introdotto questa restrizione ma anche le altre stanno pensando di agire analogamente.

Spagna, chiuse le discoteche

La misura di chiusura delle discoteche è stata annunciata dal ministro della sanità Salvador Illa, dopo che nella giornata di ieri sono stati registrati 3mila nuovi contagi in sole 24 ore. Il ministro ha poi raccomandato di limitare gli incontri tra comitive a un massimo di dieci persone e di effettuare frequenti controlli nelle strutture sanitarie. Oltre all’ordinanza per le discoteche sono state inoltre disposte misure restrittive per gli orari dei bar.

Coronavirus: divieto di fumo in Galizia

Alla base della restrizione sul fumo di sigaretta c’è il fatto che per fumare occorre togliere la mascherina e, uscendo dal canale orale, il fumo potrebbe diffondere nell’aria i droplet. Vale a dire le goccioline di saliva attraverso cui si diffonde l’infezione. Chi quindi si dovesse trovare a meno di due metri da un fumatore, qualora quest’ultimo fosse positivo, rischierebbe di contrarre il virus.

A consigliare di emanare il divieto è stato consigliata la Società Spagnola di Pneumologia e Chirurgia Toracica (SEPAR). Alberto Fernández Villa, capo del reparto di pneumologia dell’ospedale di Vigo e membro della commissione che consiglia il governo galiziano ha riconosciuto l’impopolarità della misura che potrebbe causare una minor clientela nei bar (molti non si siederebbero se non possono fumare). D’altra parte ha però espresso la necessità di introdurre norme volte a proteggere la salute pubblica data la circostanza eccezionale. E dato che la Spagna sta facendo i conti con un’impennata di contagi che nella sola giornata giovedì 13 agosto è arrivata a toccare quota 2.935.

Restrizioni per i fumatori sono state introdotte anche in altri paesi oltre che in Spagna. Tra questi il Botswana, l’India e il Sudafrica dove il governo ha proprio vietato la vendita. Una misura molto criticata che ha dato il via alle vendite illegali.